Pubblica sicurezza: servono “Ngn” mobili ad hoc

Analysys Mason: aggiornare le reti passando alla tecnologia Hspa+ e Lte potrebbe non garantire la gestione di dati e applicazioni. Occorrerà sviluppare una nuova generazione di reti mobili a banda larga ad uso esclusivo del settore: è l’unica via percorribile

Pubblicato il 11 Mar 2010

Le organizzazioni che operano nella pubblica sicurezza hanno sempre
più bisogno di scambiare e condividere dati, immagini, video e
applicazioni multimediali. Ciò richiede una rete di mobile
broadband di nuova generazione, con nuovo spettro e possibilmente
una banda unica per il mercato europeo, secondo Analysys Mason

Quali possono essere i benefici di una rete di nuova generazione su
banda larga mobile dedicata al settore della pubblica sicurezza?
Quali nuove porzioni di spettro potrebbero essere utilizzate? Sono
le domande cui tenta di rispondere lo studio commissionato dalla
Tetra Association alla Analysys Mason, che ha raccolto informazioni
sulle future necessità delle organizzazioni che operano nella
pubblica sicurezza e l’evoluzione delle loro comunicazioni
mobili, basandosi su documenti e studi già prodotti all’interno
dell’Europa.

“Abbiamo cercato di capire quali applicazioni multimediali e per
dati mobili saranno più utilizzate dal settore della sicurezza
pubblica nel breve e medio termine; quali requisiti di rete saranno
resi necessari da tali applicazioni; e quali possono essere i
vantaggi derivanti dallo sviluppo di reti mobili dedicate di nuova
generazione (che hanno bisogno di nuovo spettro) rispetto a
soluzioni alternative, come il re-engineering di reti commerciali
esistenti in Europa”, spiega la Analysys Mason.

La società di analisi ha individuato quattro percorsi evolutivi
possibili e tutti evidenziano che “la capacità offerta dalle
reti mobili dedicate, che siano narrowband o wideband, usate oggi
dal settore della sicurezza pubblica non sarà sufficiente a
soddisfare le richieste future”, spiega Analysys Mason. Uno dei
percorsi evolutivi, definito “the steady growth path”, può
garantire una crescita usando i network esistenti, ma non nel lungo
termine, “quando la domanda sarà nettamente più alta”.

Attualmente le organizzazioni di pubblica sicurezza in Europa usano
reti radio dedicate per le comunicazioni mobili che sfruttano
tecnologie come Tetra o Tetrapol e operano nello spettro dei
380–400Mhz. Ciò consente la trasmissione dati a bassa velocità
e pone quindi il problema di come fornire servizi in futuro, quando
la mole di dati sarà maggiore e comprenderà immagini ad alta
definizione, upload e download di files molto pesanti e video in
tempo reale.

“La nuova generazione di servizi su banda larga mobile
rappresenta il futuro delle comunicazioni anche nella pubblica
sicurezza, ma non può fondarsi sull’upgrade delle reti
commerciali, per esempio passando alla tecnologia Hspa+Lte”,
spiega Analysys Mason. “In teoria il re-engineering è possibile,
ma il nostro studio ha evidenziato che non è proponibile nella
pratica, sia per limiti tecnici che per considerazioni legate ai
costi e di natura commerciale”.

Occorrerà quindi sviluppare una nuova generazione di reti dedicate
di mobile broadband per uso esclusivo del settore: è l’unica via
percorribile perché “c’è un limite nel tipo e nel volume di
dati e applicazioni multimediali che le attuali reti dedicate
narrowband e wideband e le reti commericali esistenti possono
trasportare. Se non sarà creato un network di mobile broadband di
nuova generazione, alcune applicazioni, semplicemente, non potranno
essere disponibili. Ciò potrebbe influire sull’evoluzione del
modo di operare all’interno del settore della pubblica sicurezza,
che sempre più si fonda sull’accesso e la condivisione tra i
diversi attori di molteplici fonti di dati (testi, immagini e
video), e in definitiva sullo sviluppo del settore stesso”.

Di qui l’esigenza di allocare nuovo spettro, “nella banda sotto
1Ghz, che assicura la massima compatibilità con le reti dedicate
già in uso nella banda 380/390-395 Mhz e facilita il riutilizzo
degli asset. Lo spettro sopra 1Ghz potrebbe essere proponibile, ma
con costi di realizzazione molto più alti rispetto alla banda
sotto 1Ghz”. L’opinione di Analysys Mason è che “la mancanza
di spettro disponibile sia una barriera significativa
all’ulteriore sviluppo delle comunicazioni mobili ritagliate
sulle esigenze della pubblica sicurezza”; l’obiettivo dovrebbe
essere “identificare una nuova banda valida per tutti a livello
europeo”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!


Argomenti


Canali

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati