Per accrescere la sua quota di mercato nel mercato di chip nel
settore degli smartphone, Qualcomm scommette sullo sviluppo delle
reti 4G in India, dove ha investito un miliardo di dollari per
l’acquisto di spettro da destinare allo sviluppo di reti Lte. Lo
rende noto Bloomberg, analizzando la strategia del chip maker di
San Diego, secondo produttoore mondiale di chip, che punta dritto
sul mercato indiano per superare il numero uno Intel.
Qualcomm è il primo produttore di processori per telefonini che
montano Android, il sistema operativo di Google. Qualcomm, che
ottiene il 29% dei suoi ricavi dal mercato cinese degli smartphone,
punta ora ad espandersi in altri mercati emergenti. E lo fa agendo
sulla leva dei prezzi: l’obiettivo finale è produrre uno
smartphone che costi meno di 100 dollari e nel lungo termine
abbattere il prezzo a 50-60 dollari per ottenere un’esplosione di
vendite nei mercati emergenti come l'India.
“I prezzi dei device devono scendere per affermarsi sul mercato
di massa”, dice Paul Jacobs, il Ceo di Qualcomm. Anche perché ad
oggi gli smartphone che integrano i chip dell’azienda di San
Diego possono essere molto cari, come ad esempio il telefonino di
Htc, munito di immagini in 3D (senza l’ausilio di occhiali)
lanciato ad agosto che costa 700 dollari. Troppo caro in India,
secondo mercato potenziale al mondo con 850 milioni di abbonati, di
cui ad oggi 13 milioni dispongono di dispositivi 3G. Una
tecnologia, il 3G, arrivata soltanto l’anno scorso in Indida, per
ritardi di carattere burocratico.
Nel frattempo, produttori cinesi Huawei e Zte hanno da poco
lanciato modelli di smartphone più a buon mercato, a 100 dollari,
che supportano Android con chip prodotti da Qualcomm. Un prezzo
ancora troppo elevato per il mercato indiano, gli operatori
chiedono prodotti di fascia più bassa compresi fra 50 e 60
dollari.
Qualcomm ci sta lavorando, in partnership con i 2.500 ingegneri di
Huawei basati a Bangalore. L’obiettivo è realizzare hardware e
software e sviluppare servizi 3G in lingua locale entro la seconda
metà del 2012. Qualcomm, inoltre, guarda ancor più lontano. Per
sostenere lo sviluppo dell’Lte in India e insidiare il WiMax, lo
standard wireless concorrente sostenuto dal suo maggior competitor,
vale a dire Intel, il produttore di San Diego ha messo sul piatto
un miliardo di dollari acquistando porzioni di spettro in India.
L’obiettivo è vendere lo spettro agli operatori locali e
aiutarli a sviluppare i network Lte.
La mossa, definita da Jacobs come un “colpo chirurgico”, è
stato replicato anche in Russia. “L’ingresso di Qualcomm sul
mercato a sostegno dell’Lte è stata una porta in faccia” a
Intel, aggiunge Jacobs.