L'attuale boom del mercato degli smartphone, unito alla
prevista espansione nei nuovi segmenti di tablet, e-reader ed
elettronica di consumo, trascinano l’ottimismo di Qualcomm, primo
produttore al mondo di chip per cellulari: l’azienda americana ha
alzato le previsioni per il 2011 dopo un primo trimestre-record,
con ricavi balzati del 25% a 3,35 miliardi di dollari, mentre
l’utile netto è volato a 1,17 miliardi (+42%), pari a 0,71
dollari per azione. Gli analisti avevano atteso ricavi di 3,2
miliardi e profitti per 59 centesimi, secondo un sondaggio
Bloomberg.
Poiché il successo di smartphone e tablet sembra destinato a
durare, Qualcomm ha migliorato le stime sia per il trimestre in
corso (con ricavi previsti tra 3,45 e 3,75 miliardi di dollari e
utile per azione di 0,77-0,81 dollari) sia per l'intero
esercizio: il produttore di chip si attende revenues di 13,6-14,2
miliardi e un utile per azione di 2,91-3,05 dollari, ben al di
sopra del consenso degli analisti (ricavi di 12,8 miliardi e utile
per azione di 2,78 dollari).
Il Ceo Paul Jacobs ha sottolineato che Qualcomm sta beneficiando
della forte crescita delle vendite della unit smartphone (+70% anno
su anno) e che nel 2011 le vendite di chip per telefoni
intelligenti dovrebbero incrementare ancora del 50%.
Nell'immediato futuro, l’azienda vede aprirsi interessanti
opportunità con lo sbarco sulla rete di Verizon Wireless
dell’Apple iPhone contenente i chip Qualcomm.
Importante anche la dimostrazione fatta da Microsoft della prossima
versione di Windows, che incorpora il processore Qualcomm
Snapdragon. La versione dual-core di Snapdragon consente la
realizzazione di chip con avanzate capacità grafiche e connessioni
4G e questo aumenterà la presenza di Qualcomm sul segmento
tablet.
Non solo: la recente acquisizione del produttore di chip Atheros,
per 3,1 miliardi di dollari significa per la casa di San Diego
accelerare la sua espansione oltre il settore dei cellulari verso
computer, elettronica di consumo e networking, come sottolineato
dall’executive vice-president, Steve Mollenkopf.