“La componente dei servizi innovativi offerti dalla telco sta crescendo a un ritmo vicino a quello di tutta l’economia digitale. Questo è senza dubbio un messaggio rassicurante, soprattutto perché gli operatori avranno un ruolo importante nel futuro della digital economy”. È questa la convinzione che ha animato l’intervento di Andrea Rangone, ceo del gruppo Digital360, che stamattina ha aperto Telco per l’Italia, evento annuale di CorCom dedicato al mondo delle telecomunicazioni.
L’amministratore delegato ha dedicato le battute introduttive del suo discorso alla quotazione del gruppo (gruppo a cui fa capo anche CorCom) sul mercato Aim, avvenuta ieri a Milano, prefigurando occasioni importanti per le imprese che si occupano di innovazione digitale. “In questo momento sul mercato Aim c’è e ci sarà un sacco di liquidità che deve andare verso le Pmi innovative. Gli sconti fiscali fino al 30% e i Piani individuali di risparmio sono e saranno dei driver importanti, perché incanaleranno molte risorse nel settore dell’innovazione digitale”.
Subito dopo il ceo è sceso nel dettaglio dello scenario che riguarda il mercato telco. “La contrazione del settore delle tlc fisse e mobili sembra essersi arrestata. Da una prima stima relativa al 2016 sui bilanci pubblicati si nota un piccolo rimbalzo. La decrescita è rallentata nel 2015 e il 2016 è stato l’anno dell’inversione di tendenza. Forse il settore sta smettendo di farsi male – ha sottolineato il ceo degli gruppo Digital360 -. In questi anni c’è stata una contrazione complessiva dei ricavi superiore al 20% e nessuno è riuscito a fare peggio di noi in Europa”.
Il rimbalzo del mercato, spiega Rangone, è stato determinato da due fattori principali: “Da un lato, un rallentamento della guerre dei prezzi, che sono falsamente positive per il sistema nel suo complesso, non solo per gli operatori. Dall’altro lato, l’aumento del peso delle soluzioni innovative sui ricavi complessivi, grazie ai contenuti multimediali e nuovi servizi per imprese e PA. Sono segnali positivi quantitativi e qualitativi”.
Secondo il ceo di Digital360 è necessario continuare a puntare sulla trasformazione digitale, ma senza farsi prendere dagli entusiasmi per il leggero ritorno al segno più. “Lo scenario è buono ma ci sono importanti novità di natura competitiva, con nuovi player nel settore fisso e un nuovo player nel settore mobile. Bisogna capire se il rallentamento della guerra dei prezzi sia stato solo un intervallo prima di dinamiche ancor più aggressive”.
I numeri mostrati durante l’intervento da Rangone mostrano che nella dinamica complessiva degli operatori telco si registra una contrazione servizi tradizionali (telefonia e messaggistica) e uno di sviluppo servizi innovativi, che nel corso del 2016 hanno messo la freccia sorpassando la componente tradizionale. Interessante notare anche che i ricavi da servizi innovativi delle telco sono aumentati negli ultimi anni del 52%, poco meno di quanto abbia fatto tutta la digital economy. “Le telco non sono così distanti dalle medie dell’economia digitale è questo è senza dubbio un messaggio rassicurante. Gli operatori avranno un ruolo importante nel futuro della digital economy – prevede Rangone -. Speriamo di non rivivere una nuova guerra dei prezzi. Per le telco è più che mai il momento di fare di sistema”.