AGENDA DIGITALE

Rapari: “Dare ad Agid una struttura efficace e veri poteri di pianificazione”

L’appello del presidente di Assintel: “Se vogliamo favorire la svolta digitale dobbiamo creare un punto di rottura. Renzi ingaggi subito una figura dotata di vision e competenze digitali”

Pubblicato il 02 Apr 2015

F.Me.

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“La rivoluzione digitale per il nostro Paese è talmente prioritaria che ai vertici della sua governance oggi c’è il vuoto”. La riflessione arriva da Giorgio Rapari, presidente di Assintel. “Alessandra Poggiani si è dimessa dall’Agid dopo neanche un anno dal suo insediamento, alzando bandiera bianca rispetto alle vischiosità di un sistema burocratico impossibile da scalfire. Renzi stesso, poche settimane prima, aveva peraltro dichiarato la volontà di rottamare Agid. Come venirne a capo?”, si chiede Rapari, anche tenuto conto che quando c’è la volontà le cose si riescono a fare.

“Penso all’Osservatorio delle Competenze Digitali, che nel 2014 ci ha visti protagonisti proprio insieme ad Agid e ad altre associazioni Ict nostre cugine nel mappare e definire linguaggi e cornici comuni per le professionalità digitali. E penso soprattutto all’esperienza dell’ecosistema digitale E015, formidabile esempio di sinergia fra imprese e associazioni che ha dato vita ad una protocollo digitale standardizzato che permette il libero utilizzo dei big data per creare servizi e opportunità – ricorda il presidente di Assintel – Se vogliamo veramente favorire la svolta digitale del Paese dobbiamo creare un punto di rottura. Renzi deve riuscire a ingaggiare velocemente una personalità dotata di vision e competenze digitali, ma soprattutto creare le condizioni per farla agire in una struttura efficace e con veri poteri di pianificazione e intervento”.

Il Dipartimento della Funzione pubblica ha avviato nei giorni scorsi la selezione per il nuovo Direttore Generale dell’Agenzia. Alessandra Poggiani assicurerà lo svolgimento delle attività sino alla nomina del nuovo direttore, che dovrebbe avvenire entro fine aprile.

Chi intende candidarsi può inviare il proprio curriculum entro le ore 13.00 del 13 aprile 2015 via e-mail a candidature@governo.it. “Le istanze, oltre a contenere i dati anagrafici, titoli di studio e curriculum vitae predisposto secondo il modello europeo – si legge nel bando- completo di clausola di autorizzazione al trattamento dei dati in esso contenuti, dovranno riportare una sintetica descrizione delle linee programmatiche sull’espletamento dell’incarico per il quale si manifesta interesse e ad esse deve essere allegata copia di un valido documento d’identità”.

L’elenco di coloro che avranno presentato la propria candidatura sarà pubblicato sul sito del Dipartimento della Funzione Pubblica.

L’ultima volta – lo scorso luglio quando poi stata nominata Poggiani – erano arrivati sul tavolo del ministro Marianna Madia, ben 154 curriculum. Tra i nomi c’erano quelli di Mario Dal Co (ex consulente dell’allora ministro alla PA e Innovazione, Renato Brunetta, e successivamente alla guida dell’Agenzia dell’Innovazione); Roberto Moriondo (alla guida della direzione Innovazione, ricerca, università e sviluppo energetico sostenibile della Regione Piemonte); Fulvio Ananasso (Direttore Studi, Ricerca e Formazione – Agcom); Nello Iacono (vicepresidente Stati Generali dell’Innovazione); Alfonso Fuggetta (docente del Politecnico di Milano e Ad del Cefriel). Spiccavano, tra gli altri, anche i nomi degli interni all’Agenzia: Maria Pia Giovannini, responsabile area Regole, Standard e Progetti Innovativi di Agid e Francesco Tortorelli, dirigente dell’ufficio Interoperabilità, cooperazione applicativa e relativi centri servizio.

A spulciare la lista si trovavano i nomi di Livio Zoffoli (già presidente del Cnipa), Lorenzo Benussi, economista e già membro della cabina di regia per l’Agenda digitale ai tempi del governo Monti, Maurizio Talamo (docente dell’università di Roma Tor Vergata). Ad inviare il cv anche Stefano Quintarelli, deputato di Scelta Civica che, se scelto come dg, dovrà dimettersi da parlamentare. Da segnalare anche Giorgo De Rita, già direttore generale di DigitPA e Paolo Donzelli ex capo del Dipartimento digitalizzazione e innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio prima della soppressione dello stesso. In lizza anche Pierantonio Macola, Ad di Smau e Paolino Madotto (direttore del CeFirst, Inuit – Università Tor Vergata), Laura Rovizzi di OpenGate Italia, Greta Nasi, docente della Bocconi ed esperta di PA digitale, Michele Vianello (ex direttore di Vega Park, esperto di smart city) e Massimo Melica (avvocato).

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