Continuare con una competizione agguerrita, ma spostandola sull’innovazione, sulla rete e sui servizi e meno sui prezzi. Sarà la strategia di 3 Italia per il rilancio, a quanto riferisce Dina Ravera, Chief operating officer dell’operatore.
Quando Vittorio Colao di Vodafone e Franco Bernabè di Telecom hanno denunciato i danni della guerra dei prezzi sembravano alludere soprattutto a voi. Ma si può continuare così, per la sostenibilità futura del settore?
Il calo dei prezzi è il naturale risultato del confronto tra operatori all’interno dell’arena competitiva. Ma il calo è stato accelerato anche dal fatto che non tutti gli attori in gioco hanno saputo recitare il ruolo che gli apparteneva. Gli incumbent, anziché adottare la strategia tipica dei leader di mercato puntando sul brand, sulla qualità dei servizi e sulla valorizzazione di una base clienti importante, si sono mossi come fossero dei follower: hanno scelto infatti di adottare una strategia di prezzo, proprio come fanno gli operatori più piccoli che, per continuare a far parte del mercato, devono sgomitare nell’arena per acquisire nuovi clienti e quindi quote di mercato. In un contesto basato sulla concorrenza questa guerra commerciale non deve e non può finire. Bisognerebbe piuttosto spostare il focus dalla competizione sul prezzo alla competizione sui servizi, sulla qualità e sull’innovazione.
E in questo ambito, quale sarà la strategia di 3 Italia per rilanciare il settore?
Investire nella rete ed essere leader nell’alta velocità. Nell’Lte stiamo guardando non solo alle grandi città ma anche ai piccoli borghi, dove c’è digital divide. Copriremo altri 20 città tra novembre e dicembre (ora Roma, Milano e Acuto). 3 Italia dispone di una delle reti in banda larga mobile più avanzate del Paese. Siamo infatti l’unico operatore ad aver completato la trasformazione in protocollo Internet delle dorsali di trasporto e del backhauling in modo da soddisfare il bisogno crescente di capacità e sostenere il boom dei dati in mobilità. Non solo rete, ma anche innovazione: prova ne è il dispositivo Cube, che permette di navigare a casa con rete mobile. Permette anche a persone che non sono tecnologiche di navigare.
Su quest’onda, che altro possiamo aspettarci?
Dopo tablet e phablet stanno uscendo anche accessori come gli orologi per sfruttare la banda larga in modo semplice. In tutto questo vediamo opportunità di crescita, dato che il cliente sta dedicando una quota crescente del proprio tempo ai servizi di questo tipo. Dobbiamo diventare i più bravi a sfruttare questo tipo di opportunità. D’altra parte c’è il desiderio di fare partnership con gli Over the top, che stanno sì crescendo bene, ma hanno bisogno di noi.
Che cosa potete dare agli Over the top?
La fatturazione diretta al cliente e la visibilità sullo schermo del cellulare per le loro applicazioni. Ricordiamo che non ci sono soltanto i big over the top, ma anche piccoli che creano proprie applicazioni. Se queste vengono proposte direttamente agli utenti dell’operatore ottengono maggiore visibilità.
E così, con questa strategia, pensate di migliorare i margini in caduta di tutto il mercato?
È vero che il mercato è in forte sofferenza ma nel suo piccolo 3 Italia è un’eccezione: mentre altri soggetti ormai da tempo registrano trend negativi con cali a doppia cifra dei fatturati, 3 Italia sta registrando le migliori performance del settore con risultati stabili dal punto di vista operativo e con una crescita commerciale significativa: da più di due anni deteniamo la leadership nella mobile number portability (saldo netto positivo per oltre 600mila clienti), siamo leader nel mercato degli abbonamenti consumer (34% del mercato) e nel settore degli smartphone (con una quota del 30%). Per migliorare i margini e tornare a crescere a livello di sistema, è fondamentale continuare a investire in innovazione, come già detto. Ma anche il mercato in generale mostra alcuni segnali positivi: continua a crescere il mercato smartphone, del 9% in Italia a luglio 2013 su luglio 2012, in valore. Aumentano i ricavi degli Over the top. La nostra sfida è prendere questo valore che cresce, spostando la competizione sui servizi.
Secondo molti il settore potrà riprendersi anche grazie al consolidamento e 3 Italia è stata indicata più volte come possibile preda.
Il nostro azionista si è più volte espresso in passato dicendo che se consolidamento ci sarà, Hutchison Whampoa sarà consolidatore e non consolidato… Di fatto è quello che è già successo in Austria dove 3 Austria ha acquisito Orange Austria, e in Irlanda dove 3 Irlanda ha preso O2 da Telefonica.
LA SVOLTA DELLE TELCO
Ravera (3 Italia): “Gli Ott hanno bisogno di noi”
Il Chief operating officer: “La competizione deve essere spostata sull’innovazione”
Pubblicato il 29 Ott 2013
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