Oi, America Movil e Telefonica stringono su Tim Brasil. Secondo il quotidiano locale Folha de S. Paulo le compagnie sarebbero pronte a mettere sul piatto 31,5 miliardi di reais (13,1 miliardi dollari o 10,4 miliardi di euro) per accaparrarsi la controllata carioca di Telecom Italia; il prezzo dovrebbe includere anche un premio del 5% per gli azionisti di minoranza e di maggioranza di Tim. La transazione sarà gestita da banca d’affari Btg Pactual gestisce la transazione.
L’acquisizione di Tim Brasil darebbe respiro all’affollatissimo mercato della telefonia mobile brasiliana dove, ad oggi, ci sono quattro compagnie, perennemente in lotta per accaparrarsi il maggior numero di clienti e per continuare ad investire in nuove reti, proteggendo i profitti un’economia stagnante come è quella brasiliana
Stando all’accordo America Movil avrebbe il 40% di Tim Oi il 28% e Telefonica il 32%. Le società coinvolte si sono rifiutate di commentare.
Tim Brasil ha però subito chiarito, in una nota ufficiale, di non non ha in corso alcuna discussione per vendere la compagnia alla cordata formata da “Claro, Vivo ed Oi”.
E anche Telecom Italia ha chiarito subito di non avere ricevuto nessuna offerta sulla controllata brasiliana Tim Participacoes (Tim Brasil). “Non abbiamo ricevuto nulla”, ha detto il presidente Giuseppe Recchi, rispondendo a una domanda sulle indiscrezioni della stampa brasiliana. Per quanto riguarda la valutazione di Tim Brasil, Recchi ha detto che restano valide le dichiarazioni fatte finora.
L’Ad Marco Patuano ha ricordato che Tim Brasil è un “asset strategico” per Telecom Italia. “Se qualcuno vuole venire a farci visita, sarebbe meglio smetterla di fare solo rumore sui giornali, non sta bene e genera volatilità e incertezza che non fa bene a chi invece e’ impegnato a fare le cose sul serio – ha detto il manager – Sembra che ogni giorno ci sia qualcuno a bussare alla nostra porta”.
Marco Fossati, secondo azionista Telecom dopo Telco e successivamente l’Ad Marco Patuano hanno detto che un’offerta per Tim Brasil, per essere presa in considerazione, deve essere fatta a multipli in linea con l’ultima transazione su Gvt, valutando quindi la società 20 miliardi di euro circa.
La vittoria, pur se sofferta, di Dilma Rousseff nelle elezioni presidenziali in Brasile contro Aecio Neves ha spinto gli osservatori a ritenere probabile una nuova espansione del colosso della rete fissa brasiliano. E i motivi sono molti.
Prima di tutto va segnalato che la strategia finora adottata da Oi aveva proprio nel governo Rousseff una sorta di regia occulta ed è ipotizzabile che la presidente non modificherà (almeno non radicalmente) l’impostazione fin qui adottata. L’attenzione di Rousseff andrà al mercato e in particolar modo alla tutela dei consumatori, uno dei punti sottolineati durante la campagna elettorale.
Ovviamente ci sono molte variabili in gioco e soprattutto nelle prime settimane ci sarà grande attenzione in merito alle prime dichiarazioni in materia di telecomunicazioni. Se davvero la Rousseff proseguirà nella strategia adottata negli ultimi anni, lavorerà per un ulteriore consolidamento del mercato delle telecomunicazioni, ma probabilmente facendo in modo che Oi ne faccia parte come predatore e non come preda.