Nell’Unione europea il roaming “tende ad essere percepito come un servizio universale garantito, dimenticandosi che dietro ci sono società, infrastruttre, persone e tecnologie che devono fare forti investimenti”. Lo afferma Giusepe Recchi, presidente esecutivo di Telecom Italia, a margine di un convegno a Bruxelles, rispondendo a proposito del piano Ue per l’abolizione delle tariffe di roaming, che valgono per gli operatori circa 5 miliardi di euro.
“Non si è capito cosa succederà in pratica”, per operatori e consumatori, aggiunge Recchi, con la nuova proposta della Commissione Ue che prevede il roaming gratuito illimitato sulla base del principio di residenza degli utenti. Eliminare i sovraccosti è “una buona ambizione, ma bisogna eliminare gli abusi – sottolinea il presidente di Telecom Italia -. Il rischio è che ci possano essere arbitraggi di prezzi tra un paese e l’altro sul costo del servizio che poi il roaming non compensa”.
Tutto dipende da “come tradurre in pratica questa ambizione di creare un mercato unico digitale”, afferma Recchi, aggiungendo che “non necessariamente” tutto questo porterà a un aumento delle tariffe nazionali per i consumatori. “E’ un grande tema, tutto da normare – conclude Recchi – è ovvio che si andrà verso una ‘no-roaming Europe’, ma bisogna declinarla in modo che sia fattibile e sostenibile”. Su un possibile ingresso di Telecom nella partita Mediaset Premium, Recchi è lapidario: “Abbiamo già detto ampiamente, non abbiamo niente in corso. No comment”