La pandemia ha messo un rinnovato accento sull’importanza di infrastrutture efficienti per il sistema Paese e le più urgenti e strategiche sono quelle digitali: è quanto emerge dalla nuova indagine EY-Swg che ha coinvolto 400 manager e dirigenti italiani, con un focus su Recovery plan, mobilità sostenibile e smart city.
Dall’indagine, presentata durante il summit di EY sulle infrastrutture 2021 “Costruzioni e intermodalità”, emerge che il 97% dei manager è convinto che gli investimenti in infrastrutture per la mobilità siano essenziali per lo sviluppo economico e la competitività nazionale. Servono più investimenti, ma è fondamentale che questi siano indirizzati sulla base di un nuovo piano integrato per rinnovare la rete infrastrutturale capace di esprimere una visione di insieme delle priorità del Paese (95%).
Per quanto riguarda le tipologie di infrastrutture, secondo i manager intervistati, dovremmo puntare come priorità su quelle digitali, ovvero ultra-broadband e 5G (71%), e sui sistemi integrati di mobilità metropolitana (50%), seguiti dall’alta velocità ferroviaria (43%) e le infrastrutture sanitarie (41%).
Recovery plan: occasione per la PA digitale
Il Recovery plan viene considerato da ben 7 manager su 10 come un’occasione unica per dare un impulso alla crescita economica italiana, con priorità di destinazione dei fondi alla digitalizzazione della Pubblica amministrazione (53%) e all’istruzione (49%), seguite dalle grandi opere infrastrutturali (46%).
Restano dubbi diffusi sulla nostra capacità di servirci al meglio delle risorse europee. Soltanto il 27% crede che investiremo la totalità dei fondi destinati all’Italia, mentre e il 18% afferma che ne impiegheremo meno della metà. Una delle motivazioni di questo scetticismo è dovuto ai processi burocratici del nostro Paese, considerati troppo lunghi e complessi.
Investire nella mobilità intelligente e sostenibile
Al centro degli investimenti europei ci sono soprattutto le infrastrutture per la mobilità che, ad opinione dei manager, dovrebbero privilegiare la sostenibilità ambientale (secondo il 53%) e migliorare il collegamento centro-periferie (45%). Ulteriore punto di cui è stata sottolineata l’importanza è la costruzione di sistemi intelligenti capaci di dialogare con i mezzi di trasporto e con gli utenti finali, ma soprattutto in grado di monitorare costantemente lo stato di salute dell’infrastruttura per agevolare gli interventi di manutenzione.
Nella realizzazione delle smart city, a detta dei manager italiani, la progettazione e l’attuazione dovrebbero avvenire all’insegna delle partnership pubblico-private: l’85% crede che il finanziamento delle opere dovrebbe essere gestito da istituzioni ed imprese in stretta connessione e il 67% vuole applicare la stessa collaborazione anche alla riprogettazione degli spazi.
“Secondo l’indagine EY-Swg il Recovery plan è un’occasione fondamentale di rilancio per il Paese per il 71% degli intervistati, e le infrastrutture sono un tassello chiave per questa strategia e possono agire da moltiplicatore di investimento. Tutto questo passa da una riforma della Pubblica amministrazione che permetta alle aziende di operare in tempi rapidi, instaurando così un clima di fiducia e proficua collaborazione tra operatori economici ed istituzioni pubbliche”, ha dichiarato Massimo Antonelli, Regional partner dell’area mediterranea e ceo per l’Italia di Ey.
“Dall’analisi EY-Swg emerge un’ampia convergenza (95% dei manager rispondenti) sull’importanza di un nuovo piano integrato di rinnovamento del sistema infrastrutturale, capace di esprimere una visione di insieme delle priorità del Paese. Per realizzarlo occorrerà un’incisiva riforma legislativa capace di incentivare la trasformazione delle nostre infrastrutture, promuovendo allo stesso tempo una sinergia virtuosa tra il settore pubblico e quello privato anche attraverso forme innovative di partenariato”, ha dichiarato Stefania Radoccia, Responsabile mercati dell’area mediterranea di Ey.