Naguib Sawiris può tirare un sospiro di sollievo. Non solo non
dovrà cedere un terzo della sua partecipazione in Weather
Investments, la società al vertice della catena che controlla
anche Wind, ma non dovrà nemmeno pagare i 75,1 milioni di euro che
l'Alta Corte inglese aveva riconosciuto ad Alessandro
Benedetti, quale compenso aggiuntivo per la sua mediazione
nell'acquisizione nel 2005 del terzo operatore di Tlc italiano
da parte del magnate egiziano.
Contro la prima sentenza, si legge in un articolo di Milano
Finanza, si erano appellati sia Sawiris che Benedetti. Il primo
sostenendo che nulla di più della settantina di milioni, che già
aveva incassato per la consulenza, era dovuto a Benedetti. Il
secondo reiterando la richiesta di ottenere riconosciuto il 30% di
Weather-Wind. La Corte di Appello di Londra ha emesso ieri la sua
sentenza mettendo la parola fine alla querelle.
I giudici hanno rigettato le richieste dell'imprenditore di
Sassuolo (che da tempo vive e lavora proprio a Londra), riducendo
drasticamente la somma che Sawiris gli dovrà versare: 14,52
milioni di euro in tutto. In realtà nelle tasche di Benedetti
arriveranno molti meno soldi. Il finanziere dovrà restituire a
Sawiris e alle sue società fiduciarie tutte le spese legali
sostenute per la controversia e che sono state quantificate in 10
milioni di euro.
Il 30% di Wind quindi è saldo nelle mani di Sawiris, che può
girarlo a Vimpelcom, con cui ha siglato un accordo preliminare per
cedere l'azienda. Sempre che i russi la vogliano ancora.