Il nuovo regolamento del Registro Pubblico delle Opposizioni è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (QUI IL DECRETO). A quasi tre mesi esatti dall’approvazione, un’interrogazione parlamentare e il pressing delle associazioni – appena qualche giorno fa Assocontact ha chiesto una serie di modifiche nonché la convocazione di nuovo tavolo di lavoro – il provvedimento è stato licenziato con la pubblicazione dell’atteso decreto del Presidente della Repubblica. “È un passo avanti verso la tutela degli utenti da telefonate indesiderate e dal telemarketing aggressivo. Ci sono ancora altri passi da fare. E ce ne occuperemo”, ha commentato su Twitter, il deputato di Forza Italia Simone Baldelli, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, che si è lungamente speso per ampliamento del raggio d’azione del Registro alle utenze di telefonia mobile (ad oggi è possibile solo per i numeri fissi).
“Per anni ci siamo battuti contro il telemarketing aggressivo, vero e proprio tormento per milioni di cittadini. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del regolamento del nuovo Registro delle opposizioni, ora, i consumatori hanno uno strumento in più per potersi difendere da vere e proprie molestie da parte di società che non rispettano i requisiti minimi della privacy”, sottolinea la deputata del MoVimento 5 Stelle in commissione Trasporti e Telecomunicazioni Mirella Liuzzi. “Le società di telemarketing hanno tempo 120 giorni per adeguarsi alle nuove norme che prevedono, tra l’altro, il divieto di effettuare chiamate verso i numeri cellulari. Una novità importante che, di fatto, rafforza il diritto di milioni di consumatori a veder riconosciuto il loro diritto alla privacy. I cittadini ora potranno chiedere di inserire nel Registro delle opposizioni il loro numero di cellulare mentre le società di marketing dovranno adeguare le loro tecnologie alle nuove norme. Un risultato del quale il MoVimento va molto fiero dopo essersi battuto senza sosta per veder riconosciuti i diritti dei consumatori”.
Operatività davvero entro fine luglio?
Riguardo all’operatività del Registro, l’articolo 14 del decreto stabilisce che il Dpr 178 del 2010 – alias il provvedimento che istituì il Registro per le numerazioni fisse – è abrogato a decorrere dalla data di operatività del registro stesso e comunque dal 31 luglio 2022. Spetterà al Ministero dello sviluppo economico il compito di provvedere alla realizzazione e gestione del registro anche attraverso soggetti terzi. Il soggetto terzo in questione non potrà che essere la Fondazione Bordoni che ha attualmente in capo il registro per le numerazioni fisse. Tra il dire e il fare bisognerà però fare i conti con le questioni operative: consultazione pubblica con gli operatori, audizioni formali con i soggetti coinvolti, messa a punto del regolamento tecnico e stipula della convenzione con la Fondazione. La deadline del 31 luglio dunque vale sì per l’abrogazione delle attuali norme in vigore ma non garantisce l’operatività del nuovo registro.
“Dopo anni di attese, ritardi e provvedimenti del tutto inutili e inattuati, finalmente si intravede uno spiraglio di luce sul fronte della tutela degli utenti dalla piaga del telemarketing selvaggio – commenta il Responsabile Privacy del Codacons, Gianluca Di Ascenzo – Staremo a vedere come il nuovo regolamento influirà sul settore del telemarketing e monitoreremo con attenzione il comportamento di aziende e call center, vigilando sul loro operato. La nostra speranza è che le sanzioni verso gli operatori che non si atterranno alle regole, previste dal nuovo Regolamento, possano rappresentare un valido deterrente per mettere finalmente la parola fine alle telefonate commerciali indesiderate. Per tale motivo controlleremo come le società si adegueranno alle nuove disposizioni, e denunceremo qualsiasi violazione a danno degli utenti”.
Come funziona il nuovo Registro delle Opposizioni
L’articolo 7 del decreto stabilisce che “ciascun contraente può chiedere al gestore del registro che la numerazione della quale è intestatario o il corrispondente indirizzo postale, riportato nei medesimi elenchi, siano iscritti nel registro per opporsi al trattamento di tali dati per fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale, effettuato mediante operatore con l’impiego del telefono o della posta cartacea nonché mediante sistemi automatizzati di chiamata o chiamate senza operatore”, quindi incluse le chiamate con robocall. L’iscrizione avviene gratuitamente secondo le seguenti modalità: mediante compilazione di apposito modulo elettronico sul sito web del gestore del registro; mediante chiamata, effettuata dalla linea telefonica con numerazione corrispondente a quella per la quale si chiede l’iscrizione nel registro; mediante posta elettronica. In qualsiasi momento sarà possibile revocare la propria opposizione nei confronti di uno o più operatori. “Le modalità tecniche e operative di iscrizione nel registro possono essere ulteriormente definite con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentiti il Garante per la protezione dei dati personali e, per quanto di competenza, il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri, al fine di migliorare l’accesso al servizio e nel rispetto dei parametri e delle specifiche tecniche che garantiscono il funzionamento del medesimo registro”.
Campagne per informare gli utenti
Il decreto stabilisce inoltre che il Ministero dello sviluppo economico e la Presidenza del Consiglio dei ministri, in collaborazione con il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, “realizzano e promuovono una campagna informativa rivolta ai contraenti, da attuare nel corso del primo semestre di funzionamento del registro a partire dalla sua effettiva realizzazione, idonea a favorire la piena consapevolezza dei loro diritti e delle modalità di opposizione al trattamento di dati per fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale”.
I controlli del Garante privacy
Il provvedimento stabilisce inoltre che “il gestore assicura l’accesso al registro da parte delle pubbliche amministrazioni, ove previsto dalla normativa vigente, e da parte del Garante per la protezione dei dati personali, al fine di eseguire i controlli sull’organizzazione e sul funzionamento del registro stesso, nonché per ogni altra verifica o ispezione che risulti necessaria secondo quanto previsto dal Gdpr e dal Codice”.