IL REPORT

Rete fissa, ultrabroadband al sorpasso. Boom dell’M2M

Osservatorio sulle Comunicazioni Agcom: nel primo trimestre 2019 per la prima volta scende sotto il 50% il peso dell’xDsl. In 4 anni aumentano di 6,35 milioni di unità gli accessi Fttc

Pubblicato il 26 Lug 2019

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Banda ultralarga al sorpasso dell’Adsl in Italia. Si riducono di 130mila unità, nel primo trimestre 2019 rispetto al trimestre precedente, gli accessi complessivi della rete fissa. Emerge dai dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni, diffusi oggi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, secondo cui Tim per la prima volta scende sotto il 50%.

L’analisi evidenzia, dice Agcom, “profondi mutamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio”: se nel marzo del 2015 oltre il 93% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni sono scesi a meno del 55%, pari ad una flessione di oltre 8 milioni di linee.

Nello stesso periodo (marzo 2015 – marzo 2019) sono cresciuti gli accessi attraverso  altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia Fttc (+6,35 milioni di unità), Ftth (+650 mila) e Fwa (+ 680 mila).

Il peso delle linee broadband in tecnologia xDsl per la prima volta scende al di sotto del 50%. Una dinamica che si riflette in un aumento delle prestazioni della rete in termini di velocità di connessione: le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s, infatti, rappresentano a marzo 2019 meno del 23% delle linee broadband e ultrabroadband, rispetto al 74% del marzo 2015.

Nello stesso periodo, viceversa, il peso delle linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s è passato dal 4,5 al 48,5%. Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con il 43,2%, seguito da Vodafone (16,3%), e da Fastweb e Wind Tre con quote comprese tra il 14 ed il 15%.

Nella rete mobile, si registra su base annua una crescita complessiva di 3,4 milioni di sim: l’aumento è dovuto all’incremento delle sim M2M, cresciute di 4,7 milioni di unità, mentre quelle “solo voce” e “voce+dati” si sono ridotte di 1,2 milioni di unità. Tim si conferma leader di mercato (30,5%), seguita da Vodafone e Wind Tre con una quota intorno al 29%.

Il nuovo entrante Iliad, nei primi nove mesi di attività, rappresenta il 3,2% del mercato. Tuttavia, se si considerano unicamente le sim “human”, escludendo quindi le M2M, Iliad raggiunge il 4,0%, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 2,9 punti percentuali su base annua, rimane il principale operatore con il 32,1%.

Prosegue a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: nel primo trimestre dell’anno poco meno del 70% delle linee “human” ha effettuato traffico dati, con un consumo medio unitario di dati stimabile in 5,4 GB/mese in crescita del 55% rispetto a marzo 2018.

Per quanto riguarda l’utilizzo di Internet, nel mese di marzo 2019, 42 milioni di utenti medi giornalieri hanno fatto accesso ad Internet, per un totale di 87 ore di navigazione mensile a persona. Continua a crescere l’audience dei principali social network, dove Facebook con 36 milioni di utenti unici (pari all’85% dei navigatori) si conferma il social maggiormente frequentato, seguito da Instagram (gruppo Facebook) visitato dal 60% degli internauti e Linkedin, social network professionale, che raggiunge in media circa 18 milioni di utenti.

Riguardo al settore postale i ricavi complessivi, nel primo trimestre dell’anno sono aumentati dell’1% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno; in particolare, i servizi di corriere espresso risultano in crescita del 3,1%, mentre quelli postali sono in flessione del 2,7%. Per quanto riguarda i volumi dei servizi ricompresi nel servizio universale, essi risultano in flessione del 15,9%, mentre gli invii di pacchi hanno fatto registrare una crescita del 5,2%, con circa 120 milioni di unità movimentate da inizio anno.

Il quadro concorrenziale del settore, nel suo complesso, vede il Gruppo Poste Italiane principale operatore con oltre il 40,9%. I servizi di corriere espresso mostrano invece un maggiore livello di competizione: i tre principali operatori risultano essere GLS Italy con il 19,8%, seguita da DHL (19,4%), BRT (15,9) e da TNT-FedEx con il 15,6%. Con riguardo ai ricavi unitari medi, su base annua, quelli relativi al complesso dei servizi postali mostrano una crescita del 4,0% mentre quelli relativi ai servizi di corriere espresso si riducono dell’1,9%.

Relativamente al settore televisivo, rispetto a marzo 2018, si riscontra una lieve flessione degli ascolti per la Rai (36%, -0,4 punti percentuali), mentre Mediaset raggiunge 3,4 milioni di telespettatori, corrispondenti ad una quota del 32,7% (+0,2 punti percentuali). Nello stesso periodo, Comcast ottiene una performance positiva (+0,6 punti percentuali) e si assesta su di una quota di ascolti del 7,2%, così come risultano in crescita gli ascolti di Discovery (+0,2 punti percentuali), mentre La7 del Gruppo Cairo Communication realizza una contrazione (-0,9 punti percentuali).

Analizzando l’evoluzione delle audience delle edizioni serali dei principali programmi di informazione (i telegiornali), nel giorno medio, Tg1 e Tg5 risultano i più seguiti (complessivamente con circa 9,6 milioni di ascoltatori nel giorno medio). Al terzo posto si colloca l’edizione serale della testata a carattere locale di Rai 3 (TgR) con uno share, pari al 12,1%, in lieve contrazione di 0,2 punti percentuali su base annua.

Per il settore dell’editoria si confermano le tendenze negative già evidenziate nei precedenti Osservatori: nel mese di marzo 2019, la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali) dei principali gruppi editoriali è risultata di poco superiore ai 2,6 milioni di copie, in flessione del 9% rispetto allo stesso mese del 2018. Con riferimento all’intero periodo considerato (marzo 2015 – marzo 2019), le copie giornaliere complessivamente vendute (cartacee e digitali) dai principali editori si sono ridotte del 31%, passando da 2,5 a 1,8 milioni di unità.

Sul fronte radio, al primo posto per ascoltatori unici si colloca il gruppo Fininvest le cui emittenti radiofoniche nel periodo esaminato (settembre 2017 – luglio 2018) hanno raggiunto 7,6 milioni di ascoltatori unici (pari al 29% dei radioascoltatori e al 15% dei cittadini italiani d’età superiore ai 14 anni). Nello stesso intervallo temporale le emittenti nazionali del gruppo RTL sono state seguite in media da 7,1 milioni di ascoltatori unici (pari al 27% del totale dei soggetti che hanno ascoltato la radio e al 14% sugli italiani) mentre il gruppo GEDI ha ottenuto 6,4 milioni di ascoltatori medi (pari al 24% sul totale della radio e 12% sulla popolazione italiana).

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