L'EDITORIALE

Rete unica Tim-Open Fiber, interessa solo al centrodestra?

Dopo la leader Meloni di Fratelli d’Italia, si esprime sul dossier anche il co-fondatore del partito Crosetto che rievoca il modello Terna. E il vicepresidente di Forza Italia Tajani si appella alla sicurezza nazionale. Silenzio da parte delle altre forze politiche nonostante l’importanza strategica del progetto. Anche e soprattutto riguardo alla digitalizzazione del Paese e agli ingenti fondi del Pnrr

Pubblicato il 23 Ago 2022

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Il destino del progetto di rete unica Tim-Open Fiber interessa solo a Fratelli d’Italia e al centrodestra? Così pare almeno in questa prima tornata agostana di campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre.

Giorgia Meloni e la rete di Stato

A simulare futuri scenari ci ha pensato prima la leader Giorgia Meloni – la quale punta a una “rinazionalizzazione” della telco– e ora il co-fondatore del partito Guido Crosetto che in un’intervista a 24 Mattino su Radio24 ha rievocato il modello Terna, un evergreen che è stato cavalcato all’occorrenza nell’arco degli anni.

Guido Crosetto e il modello Terna

“Sulla rete unica delle tlc posso parlare di un concetto generale che tutti condividono, non solo Fratelli d’Italia o il centrodestra, che è quello di utilizzare lo stesso sistema di Terna, sul gas e l’energia elettrica, anche per quanto riguarda la fibra”, ha detto Crosetto premettendo di non potersi esprimere sui programmi di Fratelli d’Italia a tal proposito (Crosetto ha lasciato l’impegno politico ed è stato nominato presidente della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza). “Non ho titolo per spiegarlo e poi essendo una società quotata quando si parla di queste cose succede qualcosa in Borsa e quindi non si fa”.

Una rete unica su modello Terna per Crosetto significa “sistemare tutto quello che ci sta attorno: se faccio una fibra nazionale a cui possono accedere gli operatori che si scontrano sui servizi, devo metterli nelle stesse condizioni di poter competere. Siamo l’unico Paese in Europa che ha 4 operatori, in Europa ci sono 35-40 operatori e negli Stati Uniti ce ne sono tre”. Crosetto ha quindi ricordato che Tim “ha 40mila dipendenti e deve competere agli stessi prezzi di accesso alla fibra con un’altra società, di cui non faccio il nome (a quanto si apprende il riferimento è a Iliad, ndr), che ha 200-300 persone impiegate in Italia”.

Tajani e la tutela della sicurezza nazionale

“Rispetto al progetto di rete unica in fibra ottica, attualmente allo studio di Tim, Cdp e Open Fiber, deve essere tutelata la sicurezza nazionale. Non è solo una questione economica: si può fare la concorrenza per quanto riguarda l’uso ma non per quanto riguarda la rete, che deve rimanere sotto il controllo dell’autorità dei governi”, ha detto Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, nel corso di un incontro con la stampa al Meeting di Rimini.

Bocche cucite da parte degli altri leader di partito

Bocche cucite da parte degli altri leader di partito che sul dossier Tim hanno deciso almeno per il momento di non esprimersi nonostante i continui rumors su operazioni che riguardano la società, ultima quella che vedrebbe Cassa depositi e prestiti protagonista di un’imminente Opa per salire alla maggioranza dell’azienda per poi procedere all’integrazione degli asset di Open Fiber (di cui Cdp è già azionista di maggioranza al 60%) e dare vita dunque a una rete a controllo pubblico.

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