L'INTERVENTO

Rete unica Tim-Open Fiber, Scannapieco: “Obiettivo strategico, prima si fa meglio è”

L’Ad di Cassa depositi prestiti: “È decisiva per la competitività del Paese”. E auspica l’avvio di un tavolo di lavoro per andare avanti sul progetto di integrazione infrastrutturale. Nessuna ricapitalizzazione per la wholesale company, in corso il negoziato per sbloccare le ultime rate del finanziamento da 7 miliardi

Pubblicato il 22 Apr 2024

Federica Meta

Giornalista

scannapieco

La rete unica Tim-Open Fiber è un oboettivo strategico, cruciale per la competitività del Paese. Per questo è necessario accelerare. L’Ad di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco, lo ha sottolineato in un’intervista al Corriere della Sera, ricordando che Cdp è azionista di maggioranza di Open Fiber che deve posare la fibra ottica nelle aree bianche entro settembre 2024 e nelle zone grigie  entro il 2026.

Rete unica: “Fare presto”

“La rete digitale di ultima generazione è decisiva per la competitività del Paese. Ci sono state delle difficoltà nella posa della fibra nelle zone bianche e in parte in quelle grigie per la cattiva mappatura delle abitazioni – ha spiegato Scannapieco – Ma il lavoro di Open Fiber sta procedendo e penso che non ci saranno ritardi, salvo qualche breve slittamento nelle zone bianche. Su Open Fiber non parliamo di una ricapitalizzazione, ma stiamo negoziando lo sblocco delle ultime rate del finanziamento di 7 miliardi e lavoriamo intensamente affinché la questione venga presto risolta”.

Resta fermo l’obiettivo della rete unica con la fusione tra Open Fiber e la Netco di Tim? “Sì, questo è un obiettivo strategico e spero che si possa aprire presto un tavolo di lavoro. Prima si fa e meglio è”.

Il ruolo di Cdp nell’economia

Cdp ha rafforzato il suo ruolo di intervento pubblico nell’economia: 60mila imprese e 2.400 enti della pubblica amministrazione finanziati per 1,6 punti di Pil generati in media nel biennio 2022-23. E ha chiuso il 2023 con oltre 3 miliardi di utili, un risultato record “dovuto all’incremento dei tassi d’interesse, a un’attenta politica dei costi e ai dividendi delle partecipate, è destinato in parte ai dividendi per il Tesoro e in parte per rafforzare il capitale e i crediti concessi – ha puntualizzato – Un aspetto, quest’ultimo, importante in un momento in cui il sistema finanziaria sta contraendo i crediti alla clientela”.

La realizzazione del Pnrr

E sul ruolo chiave nella realizzazione del Pnrr ha sottolineato: “Qui ci scontriamo con una difficoltà storica dell’Italia, che oggi necessita anche di un rafforzamento della qualità delle amministrazioni locali. Detto questo, però, vediamo sul territorio un grande impegno. Come Cdp assistiamo 17 amministrazioni centrali nell’attuazione di 90 misure per un valore di circa 50 miliardi e moltissime amministrazioni locali. Sono fiducioso e sono convinto che l’Italia post Pnrr sarà un Paese più competitivo, non solo per effetto degli investimenti del Piano ma anche per le riforme e le nuove procedure di spesa che esso ha introdotto”. Sulla sua riconferma dopo che il suo mandato scadrà a maggio dice: “È una decisione che prenderanno gli azionisti. Sono e resto un civil servant”.

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