“Può esserci un grossista monopolista se questo non è integrato verticalmente se cioè non vende anche a se stesso nella parte al dettaglio del settore d’attività”: in un’intervista a La Stampa la Commissaria Ue Margrethe Vestager risponde così alla domanda sull’eventuale contrasto del progetto AccessCo con la normativa Ue. La Commissaria non risponde nel merito del progetto – “non conosciamo ancora molti dettagli”, puntualizza – ma “in generale”, così esordisce nella risposta, ipotizza lo scenario che potrebbe andarsi a configurare. Secondo Vestager il soggetto in questione (il convitato di pietra AccessCo) “potrebbe essere in aree dove non c’è concorrenza come ora, diventando quindi un grossista più neutrale che consenta ai diversi rivenditori di competere l’uno contro l’altro”. Vestager puntualizza inoltre che il progetto “non è impossibile” ma “dipende molto da come vengono impostate le cose”.
La Commissaria Ue accende i riflettori anche sulle risorse del Recovery Fund destinate alla digitalizzazione e alle nuove reti. “Sono molto contenta che i leader Ue abbiano approvato il target del 20% per questo tipo di investimenti. Anche perché, puntualizza la Commissaria “senza una transizione digitale non è possibile nemmeno una transizione verde”.
Determinante l’investimento nelle competenze digitali “che molti europei non hanno”, aggiunge la Commissaria puntualizzando però che “ è anche importante che la società si metta al passo con la digitalizzazione in modo ordinato, deciso dagli esseri umani e non dalla tecnologia. Per questo stiamo lavorando a un Digital Services Act e a un Digital Market Act”. A proposito della notizia, circolata nei giorni scorsi, secondo cui l’Europa si starebbe preparando a stilare una “black list” di una ventina di big tech americane da mettere sotto osservazione in merito alla concorrenza, la Commissaria puntualizza che “non si parla di black list” e annuncia che “il primo provvedimento porterà a un aggiornamento della direttiva e-commerce in modo che lo shopping e le discussioni online siano più simili a quelle del mondo offline in termini di responsabilità”. Un secondo provvedimento “ha più a che fare con i mercati digitali ed è diviso in due filoni”, annuncia Vestager. Il primo servirà a definire l’ambito d’azione della gestione dei dati, l’altro riguarda invece uno strumento “che ci consentirà di avviare indagini su un determinato mercato, non più quindi sulle singole società, e imporre rimedi in caso di crticità”.