Per gli operatori di tutto il mondo alle prese con la trasformazione delle reti verso architetture cloud-native arriva dal Broadband forum la Release 5.0 del suo progetto open-source Open broadband – Broadband access abstraction (Ob-Baa). Le telco hanno ora gli strumenti per pianificare e costruire in modo flessibile le nuove reti e fornire servizi più veloci ai clienti, abbattendo al tempo stesso i costi e proteggendo gli investimenti infrastrutturali.
La versione 5.0 “è un altro passo che consente ai service provider di accedere ai vantaggi della cloudificazione nelle loro reti; inoltre offre un piano di migrazione dai loro esistenti investimenti”, si legge nel comunicato del Braodband forum.
Il Broadband forum risponde così alle esigenze delle telco di fronte a un mercato Nfv (Network function virtualization) che è in forte crescita: raggiungerà un valore di 122 miliardi di dollari entro il 2027, secondo ResearchandMarkets, che ha analizzato gli aspetti delle componenti, funzioni di rete virtualizzate, applicazioni, utenti finali e mercati geografici.
Reti cloud-native: salvaguardare gli investimenti
La release offre nuove funzionalità per identificare e autenticare le Optical network units (Onu) – che esistono nella casa o nell’ufficio di un utente finale – utilizzando la policy-based authentication all’interno della rete cloud dell’operatore, che è fondamentale se gli operatori cercano di offrire un’esperienza cliente senza interruzioni.
“Gli operatori continuano a integrare i loro processi con gli ecosistemi cloud-native e ad adottare la virtualizzazione per costruire e scalare le loro reti, assicurandosi al contempo che queste nuove architetture di rete siano compatibili con la loro infrastruttura esistente“, ha affermato Craig Thomas, Vice president Strategic marketing and business development, Broadband forum. La Release 5.0 fornisce le specifiche tecniche che permetteranno di proseguire verso la banda larga di prossima generazione, “riducendo intanto i costi dei fornitori di servizi e proteggendo i loro investimenti. È un passo importante nell’implementazione di reti cloud-native”.
Più flessibilità con la disaggregazione
Anche i costi degli operatori per l’onboarding e l’implementazione di nuovi marchi e modelli Onu sono notevolmente ridotti grazie alla disaggregazione della funzione Onu incorporata all’interno dell’Optical line terminal (Olt). Questa ulteriore flessibilità risolve il grande problema ingegneristico e operativo di avere funzioni integrate sia nelle Onu che negli Olt e continua a consentire agli operatori di migrare le loro reti di accesso esistenti verso reti automatizzate software-defined (Sdn) cloud-native.
L’approccio basato su policy offre all’operatore la flessibilità di identificare e/o autenticare l’Onu ovunque all’interno della rete dell’operatore, dall’Olt ai sistemi Oss o Bss dell’operatore. La versione 5.0 migliora anche la funzionalità per disaggregare la gestione delle Onu dall’Olt nella rete dell’operatore con nuove funzionalità per gestire gli allarmi Onu.
Il Plugfest per certificare i vendor
Con la capacità della piattaforma Ob-Baa di utilizzare funzionalità che sono state disaggregate dal nodo di accesso tradizionale e virtualizzate all’interno della rete nativa del cloud dell’operatore, la versione 5.0 si integra con ecosistemi nativi del cloud come Kubernetes per monitorare le funzioni virtualizzate. Questo aiuta anche ad identificare le topologie delle funzioni virtualizzate che possono essere utilizzate dalla piattaforma Ob-Baa nella gestione della rete di accesso.
Il Broadband forum e la University of New Hampshire Interoperability laboratory (Unh-Iol) ospiteranno in futuro un Plugfest per consentire ai fornitori di certificare i propri prodotti e assicurarsi che siano conformi alla versione 5.0 del progetto open source Ob-Baa.
Il cloud traina la Network function virtualization
Secondo ResearchandMarkets, il mercato delle reti con funzioni virtualizzate crescerà a un tasso annuale composito di oltre il 34% dal 2019 al 2027, trainato dall’esigenza di risolvere le complessità di rete e fornire la necessaria capacità per nuove applicazioni come i servizi cloud-based e la migrazione al cloud, le implementazioni IoT, la domanda di agilità e automazione e di sistemi di gestione avanzata delle reti, mentre il maggiore freno è rappresentato dalla sicurezza che va necessariamente garantita anche nella nuova architettura.