L’ANALISI DI MERCATO

Reti mobili 4G e 5G: pubblicata la mappatura Infratel



Indirizzo copiato

Conclusa l’indagine per verificare i piani di copertura di Tim, Vodafone, Fastweb, Iliad e WindTre di qui al 2026. Il numero complessivo di stazioni radio base dichiarate fra esistenti e pianificate ammonterà a 76.323. Quasi 5.700 i siti radiomobili privi di backhaul

Pubblicato il 9 gen 2025



banda ultralarga-reti-network

Infratel ha reso note le conclusioni dell’analisi dei dati forniti dagli operatori per la mappatura delle reti mobili 2024. La mappatura ha riguardato l’intero territorio nazionale con lo scopo di verificare quali sono le aree già coperte da reti mobili 4G e 5G o che lo saranno in base ai piani di copertura degli operatori nel periodo di riferimento (2023-2026), evidenziandone le caratteristiche anche in termini di backhaul delle stazioni radio base (“Srb”). Alla mappatura hanno risposto i seguenti operatori: Fastweb, Iliad Italia, Tim, Vodafone Italia e Wind Tre.

Reti 4G e 5G, la mappatura Infratel

In particolare, dalla mappatura è emerso che il numero complessivo di Srb dichiarate esistenti al 31 dicembre 2023 è pari a 75.815; il numero complessivo di Srb dichiarate esistenti+pianificate al 31 dicembre 2026 è pari a 76.323; delle 76.323 solo 317 sono di tipo micro; non è stata dichiarata la presenza di Srb temporanee.

Al 2026, 23.702 Srb sono dichiarate non raggiunte da collegamenti di backhaul in fibra ottica. Di queste 18.021 sono in prossimità (entro 50 metri) di altre Srb dotate di backhaul ottico (perché presenti o nel piano Italia 5G o nei piani degli operatori privati o nel piano Bul aree bianche).

Delle rimanenti 5.681 Srb prive di backhaul ottico: 1.958 avevano un backhaul pianificato e ulteriori 1.264 erano in prossimità (50 metri) di altre con backhaul pianificato in occasione della mappatura 2021, ma poi non realizzato; 2.459 non erano presenti nella mappatura 2021.

Nella tabella sono evidenziate le caratteristiche tecnologiche e prestazionali delle coperture delle reti dichiarate dagli operatori per il 2026, dettagliate per ciascuna regione.

Lo stato di avanzamento dei piani di copertura

I pixel coperti al 2023 sono pari a 98,5% di quelli posti a mappatura, i pixel con velocità di picco oltre 30Mbit/s sono l’80,1%, in crescita rispetto al dato di consistenza del 2021 che era pari al 73,1%. I pixel non coperti (1,5%) ricadono essenzialmente in zone non abitate (1,4%).

Nella previsione al 2026 i pixel coperti raggiungono il 98,6% con un incremento dello 0,6% rispetto ai dati previsionali al 2026 della mappatura 2021, in cui il dato risultava del 98%. I pixel con velocità di picco maggiore uguale di 30Mbit/s sono l’84% contro l’84,7% della mappatura 2021. In termini assoluti i pixel con velocità maggiore uguale di 30Mbit/s sono circa 25,3 milioni, rispetto ai 25,6 milioni della mappatura 2021. I pixel non coperti (1,4% e pari a 436.376) ricadono essenzialmente in zone non abitate.

Al 2026 la popolazione coperta è al 99,99%, e solo l’1,07% è con velocità di picco minore di 30Mbit/s (contro l’1,99% del 2023).

La copertura in tecnologia 5G è incrementata rispetto al dato di consistenza indicato nella mappatura 2021, passando al 71,7%. Il 90,4% dei pixel è previsto al 2026 in tecnologia 5G non stand-alone contro il 94,6% della mappatura 2021. Nessun operatore ha dichiarato copertura in tecnologia 5G stand-alone. Un unico operatore ha indicato che inserirà in rete l’architettura stand-alone affiancata a quella attuale (non stand-alone) per supportare specifici use case, tramite l’utilizzo dello slicing. Lo scopo principale dell’introduzione della nuova architettura stand-alone è quello di abilitare il cosiddetto slicing per i nuovi scenari di servizio. I tempi di questa evoluzione architetturale dipenderanno dall’evoluzione dell’ecosistema dei device e degli scenari di servizio.

Le dichiarazioni degli operatori

Fastweb ha dichiarato di appoggiarsi alla copertura mobile di Tim (per le tecnologie 4G e 5G in roaming) e di Wind Tre (per le tecnologie 4G in roaming e 5G in coinvestimento, dove la definizione del piano di copertura è gestita e comunicata da Wind Tre). Pertanto, per la copertura del proprio servizio mobile Fastweb rimanda alla copertura di Tim e Wind Tre. Gli altri 4 operatori hanno conferito i piani di dettaglio per i 4 anni di interesse (2023-2026).

I piani di copertura dichiarati da Iliad e Wind comprendono le informazioni relative alla società Zefiro Net, joint venture tra Iliad e Wind per la gestione delle infrastrutture per circa il 73% del territorio italiano.

Nessuno degli operatori ha conferito i dati circa la manifestazione di interesse ad utilizzare le infrastrutture realizzate dall’operatore beneficiario del contributo.

WindTre ha comunicato che “ha avviato nel corso del 2023 le interlocuzioni e l’attuazione delle modalità tecniche di comunicazione tramite portale con l’operatore beneficiario del contributo, al fine poter utilizzare le infrastrutture da esso realizzate e rese disponibili, laddove di interesse e idonee alla realizzazione di nuovi siti. Le modalità operative di comunicazione con operatore beneficiario del contributo, su base sito, sono ritenute sufficienti e maggiormente rispondenti alle esigenze tecniche della progettazione territoriale ed è per questo motivo che si è scelto di non compilare il questionario .csv dei pixel di interesse”.

La vigilanza sugli impegni

Come previsto al paragrafo 84 e seguenti degli Orientamenti comunitari, al fine di minimizzare il rischio che una semplice “manifestazione di interesse” da parte di un operatore possa ritardare o impedire la fornitura di servizi a banda ultralarga nell’area interessata, il Governo italiano ha chiesto agli operatori interpellati di assumere credibili ed espliciti impegni sugli investimenti pianificati. In particolare, è stato richiesto agli operatori di fornire documentazione, sottoscritta dal legale rappresentante o procuratore dell’impresa, attestante l’attendibilità dei propri piani di investimento chiaramente riferibili a decisioni strategiche ed esecutive dell’impresa, completamente finanziate e adottate dai competenti organi di indirizzo e gestione degli operatori, indicando sia le coperture di rete attuali alla data del 31 dicembre 2023, sia quelle previste per gli anni compresi nel periodo di riferimento, tenuto conto altresì degli obblighi di copertura associati ai diritti d’uso delle frequenze utilizzate.

In particolare, in riferimento alla realizzazione delle coperture indicate nei questionari, è stato richiesto: piano dettagliato degli investimenti, che includa per ogni fase di attuazione le date di inizio e completamento e gli elementi che ne evidenzino la concreta attuabilità, suddiviso negli anni per macrocategorie e relativi finanziamenti, approvati dagli organi competenti; architettura e struttura della rete sul territorio (numero siti, dislocazione territoriale, tipologia link di backhaul, apparati di trasporto, Pop e relativo posizionamento), apparati e tecnologie previste; dimensionamento dei siti radio (con evidenza dei metodi e parametri utilizzati per le simulazioni radioelettriche) in termini di numero medio di utenti per sito e per antenna, coerente con quanto fornito nei questionari compilati e dimensionamento della banda, della rete dati e di trasporto.

È stato inoltre richiesto un impegno da parte dell’operatore a trasmettere a Infratel Italia, con periodicità semestrale, un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei piani dichiarati. Nel caso in cui l’operatore non attui il piano dichiarato o non fornisca gli aggiornamenti semestrali, Infratel Italia avrà facoltà di procedere con l’esecuzione del piano di intervento pubblico nonché a dare comunicazione dell’inadempimento dell’operatore sul proprio sito istituzionale.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 5