Reti mobili: revenues “nascoste” nel backhauling

Secondo Analysys Mason per far fronte alla progressiva contrazione dei margini di guadagno le telco devono riprogettare le reti in maniera più efficiente. “Bisogna rivedere le strategie per tenere testa al forte aumento di dati”

Pubblicato il 29 Mar 2011

Gli operatori devono pianificare le loro implementazioni di rete
con attenzione in modo da ridurre i costi pur incremento la
capacità di rete e far fronte al boom di dati mobili. Il forte
incremento del traffico, da un lato, e il rallentamento della
crescita delle entrate, dall’altro, stanno rosicchiando i margini
di profitto degli operatori mobili, notano gli analisti di Analysys
Mason, ma un network di accesso ben progettato riduce i costi e
torna a far salire i margini di guadagno.

In particolare occorre puntare su un adeguato design della rete di
backhaul, quella che connette la stazione base al cuore del network
dell’operatore mobile. Per questo la progettazione di backhaul
sta diventando sempre più importante nella strategia di accesso
radio degli operatori.

“La diffusione dei device e delle tecnologie che offrono una
migliore user experience, come smartphone e tablet, farà crescere
la quantità di dati che i clienti consumano”, commenta Terry
Norman, principal analyst di Analysys Mason e autore dello studio
intitolato “The cost of capacity: mobile backhaul worldwide”.
“Gli operatori riusciranno a tenere il passo con la domanda di
dati dei clienti nel breve termine, ma poiché si prevede un
incremento di trenta volte dei volumi di dati entro 2015, la
maggior parte degli operatori sarà costretta a potenziare la
capacità di backhaul. L'obiettivo può essere raggiunto in due
modi: affittando linee dedicate dagli incumbent; oppure costruendo
un proprio backhaul con la fibra ottica o con un ponte radio a
microonde”.

I costi di backhaul cresceranno di un fattore dieci entro il 2015,
prevedono gli analisti, e questo potrebbe ridurre notevolmente i
margini di profitto degli operatori. In più, la stretta sulla
capacità della rete di backhaul rischia di rallentare il flusso di
dati da e verso il cliente. Questa situazione spinge gli operatori
a rivedere le loro strategie di backhaul e a cercare nuovi
fornitori di attrezzature per sviluppare tecnologie di rete capaci
di risolvere i problemi.

“Non c’è una soluzione per tutti, una ricetta universale per
il buon backhaul”, chiarisce Terry Norman. “Gli operatori
devono rivedere le loro strategie per il miglioramento del backhaul
regione per regione, o Paese per Paese, e individuare la soluzione
ottimale per ciascun mercato". Il costo iniziale, continua
l’analista, non è l’unico fattore e non sempre quello
preminente: vanno prese in considerazione anche variabili come la
sicurezza, i tempi di ritorno sull’investimento, il ritmo con cui
cresce il traffico di dati e la disponibilità di infrastrutture a
livello locale. “Gli operatori devono calcolare in base a tutti
questi fattori un preciso ‘total cost of ownership’ del loro
modello di backhaul”, conclude Norman.

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