Un piano per rafforzare la sicurezza e la resilienza dei cavi sottomarini, puntando su prevenzione, rilevamento, risposta, recupero e deterrenza. Ad annunciarlo sono il vicepresidente della Commissione Europea, Henna Virkkunen, insieme all’alto rappresentante, dando seguito a quanto era stato anticipato il 9 febbraio a Vilnius, durante la giornata dell’indipendenza energetica del Baltico, dalla presidente Ursula von der Leyen.
Le azioni previste dal piano prendono in considerazione le proposte del Gruppo di esperti per le infrastrutture di cavi sottomarini, composto dagli Stati membri e dall’Agenzia dell’UE per la sicurezza informatica (Enisa), e sono complementari alle attività già messe in campo dalla Nato. I primi interventi sono previsti già nel 2025, e proseguiranno nel 2026 in collaborazione con gli Stati membri e l’Enisa.
Proprio entro la fine del 2025 è prevista la presentazione della mappatura delle infrastrutture di cavi sottomarini esistenti e pianificate, oltre a una valutazione coordinata dei rischi a cui sono esposti i cavi sottomarini e a una “cassetta degli attrezzi” per la sicurezza dei cavi. Il documento indicherà anche le misure di mitigazione e l’elenco prioritario dei progetti di cavi di interesse europeo.
La centralità dei cavi di comunicazione sottomarini
I cavi di comunicazione, spiega la Commissione Ue in una nota, collegano diversi Stati membri tra loro, oltre che le isole alla terraferma nel territorio europeo, e stabiliscono una connessione tra l’Ue e il resto del mondo, trasportando il 99% del traffico internet intercontinentale.
Il piano rappresenta una risposta diretta al fatto che nelle ultime settimane e negli ultimi mesi gli incidenti ai cavi sottomarini “hanno rischiato di causare gravi interruzioni delle funzioni e dei servizi essenziali nell’UE, con ripercussioni sulla vita quotidiana dei cittadini europei”, prosegue il comunicato. Proprio nell’area del Baltico si è registrato nell’ultimo periodo un aumento significativo degli incidenti.
Le misure di prevenzione
L’obiettivo è di rafforzare la sicurezza e la valutazione dei rischi per i cavi sottomarini, focalizzando prioritariamente l’attenzione sui finanziamenti per l’installazione di cavi nuovi e “smart”, per aumentare le ridondanze e migliorare la resilienza delle infrastrutture.
Le misure per il rilevamento delle minacce
In questo caso si punta a rafforzare le capacità di monitoraggio delle minacce per ogni bacino marittimo, dal Mediterraneo al Baltico, per poter avere sempre a disposizione un quadro completo della situazione, e mettendosi nelle condizioni migliori per ricevere alert sempre più tempestivi, in modo d riuscire a reagire in tempo reale e con la massima efficacia.
Le misure di risposta e recupero
Al centro di queste attività c’è la volontà di migliorare l’efficienza del quadro di crisi a livello Ue, che consenta una risposta rapida nel caso di incidenti , migliorando la capacità di riparazione dei cavi danneggiati.
Le misure di deterrenza
Il piano prevede anche sanzioni e misure diplomatiche contro gli autori di sabotaggi, mettendo parallelamente in campo una “diplomazia dei cavi” con i partner globali.