Cellnex chiude i primi nove mesi con un aumento del 15% dei ricavi, che hanno raggiunto i 665 milioni, e la società “rimane attenta alle opportunità di crescita che si presenteranno in Europa“. I punti di presenza (PoPs) aumentano del 12% con l’ampliamento del perimetro: l’implementazione dei nuovi nodi Das (sistemi distribuiti d’antenna) e delle Small cells è cresciuta del 20% rispetto allo stesso periodo del 2017. La società presenta i risultati in base alla nuova normativa contabile Ifrs16: con i nuovi principi, nei nove mesi va in perdita di 26 milioni, contro i 29 milioni di utile del 2017. L’utile netto comparabile è di 20 milioni di euro. L’ebitda sale a 439 milioni (+19%) e il cda ha approvato il pagamento di un dividendo di 0,0535 euro. Il risultato netto “continua a raccogliere – spiega la società – gli effetti di maggiori ammortamenti (+19%) e costi finanziari (+42%) associati alla crescita del gruppo e al conseguente ampliamento del perimetro.
L’azienda nel corso del primo trimestre ha accantonato un totale di 55 milioni di euro corrispondenti al piano volontario di pre-pensionamenti e di esodi incentivati in Spagna accordato lo scorso mese di marzo dalle società Retevisión e Tradia, per il periodo 2018-2019: “Detto accantonamento ha un impatto non ricorrente sul risultato dei primi nove mesi dell’esercizio”.
Il totale degli investimenti nel corso dei primi nove mesi del 2018 ha raggiunto i 392 milioni di euro. Cellnex mantiene la sua previsione per tutto l’esercizio 2018 nella fascia alta delle indicazioni iniziali con un ebitda che si attesterebbe tra i 584 e i 589 milioni di euro (IFRS16) e una crescita del flusso di cassa libero ricorrente del 10%. Il debito netto al 30 settembre è di 2.922 milioni di euro. “I dati cumulativi dei primi nove mesi continuano a indicare crescite a due cifre che riflettono, tra l’altro, un perimetro che continua ad ampliarsi: ad esempio, nuovi asset in Francia nell’ambito dei nostri accordi con Bouygues Telecom o in Spagna con l’integrazione della società Xarxa Oberta de Catalunya. Va inoltre aggiunta la consistenza della crescita organica pari al 4% del numero degli impianti installati nei nostri siti e un 3% in relazione al coefficiente di clienti per sito”, spiega Tobias Martínez, amministratore delegato di Cellnex.
“Osserviamo con attenzione e interesse – aggiunge Martinez – le opportunità di crescita in questo settore, che si tratti dell’esternalizzazione degli asset da parte degli operatori o dei processi di consolidamento tra i diversi gruppi del settore. Questi movimenti societari, insieme allo sviluppo di reti tecnologiche 5G, fanno dell’Europa un mercato strategico per Cellnex”. Al 30 settembre, il 48% dei ricavi e il 56% dell’ebitda sono generati fuori dal mercato spagnolo. L’Italia è il secondo mercato più importante con il 29% dei ricavi.