L’Italia digitale è molto più di una leva da considerare. È la
nostra più grande opportunità. Per tante ragioni: per accrescere
l’occupazione giovanile – il saldo fra posti di lavoro creati e
perduti grazie a Internet ed alla tecnologia è sempre positivo, lo
attestano tutte le ricerche sul tema – , per aumentare la
produttività delle nostre imprese e consentire la loro rapida
internazionalizzazione a costi estremamente contenuti, per far
crescere e sviluppare la nuova imprenditorialità che tra l’altro
spesso si avvale dell’uso intelligente delle tecnologie
informatiche e – non meno importante – per contenere la spesa
pubblica. Si pensi ad esempio al mondo della sanità in cui i
sistemi informatici potranno aiutare le strutture sanitarie ad
adottare un approccio incentrato sul paziente, con un più semplice
controllo dei costi ed una migliore qualità dei servizi resi.
Nella visione di Microsoft, la sanità potrà essere estesa –
proprio grazie ai sistemi digitali – all’esterno degli
ambulatori e degli ospedali, fino a raggiungere le case di tutti
noi, in un percorso reso più veloce e semplice grazie ad una
migliore formazione informatica dei medici e di tutti gli attori
della sanità.
Oppure, si pensi a come le piccole imprese del nostro territorio
potrebbero beneficiare di una presenza qualificata su Internet,
con il web 2.0 e le reti sociali, o accrescere il contributo dei
propri collaboratori con un utilizzo diffuso degli strumenti di
produttività… Ma c’è un tassello più importante degli altri,
un tassello senza il quale il progetto di un’Italia digitale non
potrebbe funzionare: è il rinnovamento dell’istruzione. È da
lì che crediamo occorra ripartire. La scuola deve avvicinarsi alle
nuove generazioni digitali, con strumenti e metodi adatti alla
società dell’informazione. Investire in IT per migliorare la
qualità dell’istruzione, in particolare nelle materie
scientifiche, riteniamo sia cruciale per facilitare l’occupazione
giovanile