Il digitale non è solo una leva da considerare: è “la” leva
indispensabile per la crescita. Anche le più recenti analisi di
mercato hanno evidenziato lo stretto legame tra la crescita del Gdp
(prodotto interno lordo) di una nazione in funzione del livello di
penetrazione dell’adozione dell’Ict nelle imprese e nella
società. È un assunto che dobbiamo dare per definitivo e quindi
lavorare all’attuazione più che alla discussione.
Quanto alle misure prioritarie, ci sono molti fattori che incidono
sulla attuazione di una agenda digitale. Disponibilità di rete a
banda adeguata, disponibilità di sistemi e metodiche di sicurezza
e protezione della privacy dell’individuo digitale, definizione
di regole certe e semplificanti valide per il mercato Ue nel suo
insieme, transizione verso un sistema + digitale, e altro. Ritengo
però che ci si debba anche concentrare sugli operatori Tlc in
quanto sono e restano il motore che abilita l’efficace attuazione
di questa agenda. I loro investimenti ed i loro programmi di
innovazione possono e debbono dare un impulso importante alla
creazione dell’“Italia digitale”.
Le strategie degli operatori sono oggi necessariamente concentrate
sul recupero di valore che possa sostituire la riduzione continua
dei ricavi da servizi voce tradizionale. A nostro avviso, tre sono
i principali aspetti che le Tlc devono traguardare in questo
percorso: ottimizzare le attività ed i costi operativi per la
componente NetCo; sfruttare le opportunità che derivano dai
servizi dati, facendo leva sul fatto che i multidevice cambiano il
modo di vedere il cliente che disporrà di molteplici device su cui
operare, rendendo quindi ogni device una fonte di revenue; definire
nuove aree di business su cui operare in modo “rilevante”
(cloud, learning, analytics…).
È proprio a partire da questa dimensione che può decollare la
trasformazione digitale, quando cioè l’operatore è esso stesso
abilitatore della trasformazione. L’accelerazione dell’agenda
digitale in Italia deve dunque partire dagli operatori e dal modo
in cui troveranno una loro collocazione nella filiera del valore
del modello digitale, colmando il gap che ci pone in posizione
arretrata rispetto agli altri Paesi.