La Rai vorrebbe scendere sotto il 51% in Rai Way. E l’operazione sarebbe già allo studio del Governo. Questa la notizia annunciata dalle colonne del quotidiano la Repubblica che ha fatto balzare il titolo della tower company dell’1,9% nella prima mattinata in netta controtendenza rispetto all’andamento in ribasso generale della Borsa a causa delle tensioni della crisi fra Russia e Ucraina.
Secondo quanto riporta la Repubblica la Rai, che attualmente ha in capo oltre il 63% della tower company, scenderebbe sotto il 51%: operazione però che necessita inevitabilmente di un decreto a correzione di quello emanato dal Governo Renzi nel 2014 per evitare la fusione con Ei Towers, la società delle torri controllata da 2i Towers Holding, a sua volta partecipata per il 40% da Mediaset e per il 60% dal Gruppo F2i attraverso F2i Tlc 1. E il Governo starebbe lavorando proprio a un nuovo Dpcm.
Sulla fusione con Ei Towers si sono riaccesi i riflettori dopo l’Opa lanciata nel 2015 ma finita in un nulla di fatto a causa della mancata autorizzazione da parte della Consob a cui fece anche seguito un’indagine per aggiotaggio respinta nel febbraio 2016. Secondo quanto scrive la Repubblica i tempi per una newco delle torri si sarebbero fatti maturi: lo scenario è cambiato anche a seguito dell’operazione Inwit, ossia dell’integrazione fra le torri di Tim e di Vodafone Towers. L’integrazione fra gli asset di Rai Way e quelli di Ei Towers sortirebbe sinergie e vantaggi reciproci anche e soprattutto sul fronte dell’abbattimento dei costi, inclusi quelli per gli investimenti, e quindi sulla remunerazione degli azionisti in termini di dividendi, a partire dal dividendo straordinario derivante dalla discesa in quota che rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per la Tv di Stato.
A spingere sulla fusione – sostiene la Repubblica – il numero uno di F2i Renato Ravanelli che a fine mese terminerà il suo secondo mandato ed è dato in corsa per il terzo.