Nonostante il lancio delle prime reti 5G commerciali si avvenuto già nel 2019, sarà solo il 2028 l’anno in cui la spesa per il roaming 5G supererà quella del 4G, con un valore stimato di 10,8 miliardi di dollari a livello globale, in aumento da 4,2 miliardi di dollari nel 2025.
Lo afferma un’indagine Juniper Research, Mercato globale del roaming mobile 2025-2029, secondo cui le complesse architetture 5G e gli accordi di roaming più completi hanno rallentato la diffusione del 5G, limitando la crescita della spesa. La ricerca offre una valutazione completa del mercato del roaming mobile, con analisi e previsioni per 61 Paesi e un set di dati contenente oltre 48.300 statistiche di mercato su un periodo di cinque anni.
Tecnologie standalone per massimizzare i ricavi
L’indagine sottolinea la necessità per gli operatori di migliorare l’efficienza nel gestire le connessioni in roaming e di implementare tecnologie standalone per massimizzare i ricavi, in un mercato sempre più affollato da alternative come le e-sim di viaggio.
Secondo il rapporto, infatti, le sfide per gli operatori includono l’incapacità di gestire efficientemente le connessioni in roaming, con perdite di entrate dovute a accordi imprecisi e attività fraudolente. L’attuazione di accordi di roaming 5G standalone, che utilizzano tecnologie come il Sepp, potrebbe ridurre significativamente queste perdite.
“Nonostante gli elevati investimenti associati alle tecnologie standalone, riteniamo che l’aumento delle entrate di roaming ottenuto da una migliore identificazione delle connessioni supererà questo investimento – afferma l’autrice della ricerca Georgia Allen -. A sua volta, esortiamo gli operatori a implementare core di rete standalone 5G per massimizzare le entrate del roaming, poiché le tecnologie concorrenti, come le e-sim di viaggio, diventano più popolari tra gli abbonati mobili”.