Resta indietro il piano "Roma Città Digitale", presentato dal Campidoglio nel 2009, che puntava a cablare in fibra tutte le case romane entro il 2013 con un impegno economico pari a 600 milioni. A fare il punto sul progetto un articolo pubblicato oggi sul Sole 24Ore. Attualmente – scrive il quotidiano – sono stati cablati da Telecom solo i quartieri Prati, Belle Arti, Appio e Pontelungo mentre Fastweb, Wind e Vodafone hanno portato la fibra a collina Fleming. A frenare la marcia di un piano, che però il Comune considera ancora prioritario, soprattutto l’evoluzione tecnologica che ha portato alla ribalta la banda larga mobile.
“Attualmente – precisa Unindustria che coordina il progetto – la banda ultralarga su rete fissa in fibra può essere utilizzata in 170mila abitazioni di Roma ma a breve sarà portata anche in altre zone”. Nel 2012 è prevista la copertura parziale, di Nomentana, Angelo Emo, Marconi, Gordiani, Monteverde, Trastevere, Parioli, Viminale, Tiburtina, San Lorenzo, Portuense, Eur. La copertura – puntualizza ancora Unindustria al Sole – avverrà “tramite la realizzazione di rete fissa in fibra come previsto dal progetto iniziale ma anche attraverso il potenziamento delle rete mobile”.
Il piano – si legge nell’articolo – ha dovuto fare i conti anche con l’adeguamento del piano industriale di Telecom Italia che si era impegnata a supportare il progetto capitolino per il 75%. La società prevede di portare la fibra solo negli “armadi” e di arrivare nelle case utilizzando il rame “potenziato” grazie all’uso di alcune tecnologie, che assicurerà velocità da 30 fino a 100 mega. Solo in una seconda fase Telecom porterà la fibra fino dentro le abitazioni.
Dal canto loro, i competitor di Telecom – Vodafone, Wind e Fastweb – dopo aver dotato Collina Fleming di banda larghissima a 100 mega non hanno annunciato l’intenzione di replicare il progetto in altre zone.