Finalmente si toglierà il velo “istituzionale” sul rapporto
Caio, “Portare l’Italia verso la leadership europea nella banda
larga”. L'appuntamento è per martedì 9 giugno, giorno in
cui il viceministro delle Comunicazioni, Paolo Romani, verra audito
davanti alla Commissioni Lavori pubblici di Senato e Camera riunite
in seduta congiunta, sul tema dello sviluppo della banda larga in
Italia. Dovrebbe esser presente anche lo stesso consulente del
governo Francesco Caio.
Per la prima volta dopo la presentazione del rapporto, anticipato
dal Corriere delle Comunicazioni (scarica qui
il rapporto), il viceministro risponderà alle domande sui
progetti per la banda larga, avendo a mente le puntualizzazioni
fatte da Caio nella sua preview. Romani dirà cosa, di quel piano,
il governo ha intenzione di utilizzare e se gli strumenti
identificati sono in linea con le risorse che l’esecutivo ha
intenzione di mettere a disposizione per lo sviluppo del
broadband.
L’audizione sarà anche l'occasione per parlare delle rete di
Telecom Italia. Presumibilmente Romani rivelerà anche in quanto
tempo il governo pensa di avviare i progetti anti-digital divide,
recuperando quegli 800 milioni di euro previsti nell’ultima
Finanziaria ma che, poi, si sono un po’ persi per strada.