Romani: “Ngn, Progetto Paese” Fini: “Non ci sono soldi e vision”

Il 19 luglio il nuovo incontro con le telco “per presentare un grande progetto Paese”, sottolinea il vice ministro alle Comunicazioni. I dubbi del presidente della Camera: “Non ci sono i soldi, ma soprattutto manca un progetto d’insieme”

Pubblicato il 06 Lug 2010

Si terrà il 19 luglio il nuovo tavolo con gli operatori di Tlc per
discutere sul tema Ngn. Lo ha annunciato il viceministro alle
Comunicazioni Paolo Romani, a margine della
presentazione della Relazione annuale dell'Agcom al
Parlamento.

Dopo i tavoli tecnici seguiti all'incontro del 24 giugno, i
leader delle società torneranno a a vedersi al ministero il 19
luglio ed esamineranno le conclusioni dei tavoli tecnici. "In
quel momento – ha aggiunto Romani – potremo presentare un grande
progetto paese".

Ma mentre Romani guarda avanti con ottimismo il presidente
della Camera Gianfranco Fini
puntualizza che "mancano
i più volte annunciati investimenti pubblici sulla banda larga, ma
soprattutto non emerge ancora, sul tema della rete di nuova
generazione, un Progetto Paese. Lo sviluppo delle reti di nuova
generazione e le politiche di investimento a sostegno dei relativi
progetti costituiscono un vincolo programmatico per tutte le
economie più avanzate del Continente".

Sulla rete di nuova generazione Telecom Italia ha
puntualizzato di avere già un piano ben definito "coerente
con l'Agenda digitale dell'unione europea di collegare il
50% della popolazione con 100 Megabit al 2020". ha detto
l'Ad Bernabè.

"Per gli operatori alternativi – ha spiegato Bernabè –
Calabrò ha parlato di idee progettuali. Per Telecom ha
specificamente citato il riferimento a un piano che mette in campo
risorse finanziarie. Poi si chiede se il nostro piano è coerente
con l'Agenda digitale europea. La risposta è positiva. Il
piano è coerente con le indicazioni dell'Unione
europea".

Quanto poi alla necessità di una progettualità comune Bernabè ha
aggiunto: "Siamo disponibili a sinergie soprattutto per le
infrastrutture. Qualsiasi formula che consenta di condividere i
costi infrastrutturali trova la nostra assoluta edesione e il
nostro convinto appoggio. Stiamo continuando ad investire sulla
rete e mattere fibra nelle rete".

Da parte sua il numero uno di Vodafone Italia
Paolo Bertoluzzo sottolinea che "Vodafone è
pronta a collaborare per un progetto sulla nuova rete in fibra ma a
condizione che si incentivi la migrazione dal rame alla fibra"
e, di conseguenza "non si incentivi il rame".

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