“Se Tremonti non ci dà gli 800 milioni necessari per colmare il
digital divide ce li troviamo da soli, ricorrendo al mercato
finanziario”. Lo ha affermato il viceministro alle Comunicazioni
Paolo Romani nel corso del convegno organizzato da Ericsson A Roma.
Il viceministro ha spiegato che il suo piano, che mira a portare la
banda larga anche ai circa 7 milioni di italiani che ne sono
attualmente privi è già operativo. “Sono partiti lavori per 180
milioni e sono già state fatte due gare. Mancano gli 800 milioni,
ma su questo, come su altri settori, c'è una polemica che ha
investito in questi giorni i protagonisti divisi tra rigore e
sviluppo” me che comunque “il governo c'è ed è
protagonista di questa vicenda”. In un contesto siffatto il
viceministro ha inviato anche l’industria a fare la sua parte nel
progetto banda larga.
“Non è immaginabile – ha infatti sottolineato il viceministro –
pensare che il terzo pilastro, ovvero l'industria, non
partecipi attivamente – ha rimarcato il viceministro -. Si tratta
purtroppo di multinazionali che vanno dove c'è il cuore e il
portafoglio”. Romani ha fatto appello proprio ad alcune grandi
aziende, come Alcatel-Lucent e Nokia-Siemens perché “non
delocalizzino i siti di ricerca e dei sistemi integrati”.
Romani: “Se Tremonti non dà i fondi per il broadband li troveremo sul mercato”
Il viceministro alle Comunicazioni sottolinea che gli 800 milioni per colmare il digital divide si potrebbero trovare coinvolgendo l’industria
Pubblicato il 28 Ott 2009
Argomenti
Canali
EU Stories - La coesione innova l'Italia