“La mission di Rai Way è diventare il provider italiano di infrastrutture e servizi di rete di riferimento per i broadcasters e per gli operatori di telecomunicazioni”. Lo si legge nella lettera agli azionisti diffusa oggi dall’azienda delle torri della Tv di Stato in occasione dell’assemblea dei soci. Una posizione che sembra andare nella direzione dell’operatore unico per l’intero mercato nazionale del settore, che “verosimilmente – ha affermato oggi Camillo Rossotto, presidente di Rai Way, rispondendo alla domanda di un azionista – è il tema su cui esercitarsi mentalmente nei prossimi mesi, al di fuori dei temi più micragnosi di percentuali di controllo”.
Soltanto pochi giorni fa era tramontata l’opas lanciata da Ei Towers, società che opera nello stesso campo ma che fa riferimento a Mediaset, che aveva tentato la scalata a Rai Way proprio nell’ottica della costituzione di un operatore unico delle torri. Ma l’offerta pubblica di acquisto e scambio, che puntava ad acquisire il controllo della società concorrente, aveva ricevuto diversi stop, compreso quello del Governo, che non aveva intenzione di autorizzare la cessione del pacchetto di maggioranza della società, e della stessa Rai Way.
Rai Way, dopo l’Ipo in borsa che risale a novembre, è controllata da Rai al 65,073%. Tra gli altri azionisti, tutti sotto al 5%, compaiono il fondo Blackrock, Kairos Partners e Artemis. All’assemblea di oggi, ha comunicato Rossotto aprendo i lavori, si è regostrata la presenza dell’84,97% degli azionisti. L’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio 2014, che si è chiuso con un utile netto pro-forma di 33,6 milioni di euro, in aumento del 9,1% rispetto al 2013. L’assemblea ha inoltre approvato una cedola di 0,1234 per azione, in pagamento dal prossimo 20 maggio. Rai Way staccherà quindi per l’azionista di maggioranza Rai un dividendo di circa 22 milioni di euro, e precisamente di 21,841 milioni.
Lo stesso Rossotto ha ribadito nel suo intervento la mission dell’azienda di diventare provider di riferimento, aggiungendo che i risultati raggiunti lo scorso anno “ne rappresentano, da un lato, perfetta espressione e, dall’altro, le solide fondamenta per affrontare le sfide di un mercato sempre più competitivo, preservando vocazione all’innovazione, qualità del servizio e rispetto dell’ambiente”.
Quanto alle Torri telecom, che saranno quotate in borsa, presumibilmente entro l’estate, attraverso la newco Inwit, Rossotto ha detto che Rai Way guarda con attenzione a possibili convergenze: “Nel momento in cui le torri sono sul mercato – ha detto al termine dell’assemblea – diventa per noi un nuovo interlocutore con cui poter interagire per eventuali convergenze. Quella è la migliore infrastruttura telco, noi siamo la migliore infrastruttura broadcast”.
Sulla stessa linea anche l’amministratore delegato di Rai Way, Stefano Ciccotti: “Rai Way – ha detto durante la conferenza stampa al termine dell’assemblea – non può non essere attenta a quanto avviene nelle telco. Avrebbe un forte senso industriale perché non si può rimanere ancorati al broadcast classico. E’ una doverosa attenzione quella di guardare a quello che accade nell’altro mondo”. Alla domanda di un azionista su come si compotrerebbe l’azienda se arrivasse un’altra offerta da Mediaset per Rai Way, dopo quella accantonata il 22 aprile di Ei Towers, “Non è questa la sede – ha risposto Ciccotti – comunque qualunque offerta sarà oggetto di valutazione del cda nei tempi e nelle modalità previste”. Rispondendo poi in merito a una eventuale contro opa di Rai Way, Ciccotti ha sottolineato che “non c’è contro Opa” da parte di Rai Way su Ei Towers. “Le sinergie vanno misurate – ha aggiunto – Prima ci deve essere un disegno industriale avvalorato e convergente. Il tema del campione delle torri è malposto”.