STRATEGIE

Sale l’attesa per l’assemblea di Tim e scoppia il gossip Genish-Elliott

A due giorni dall’assise dei soci si infittisce il fuoco incrociato tra la media company francese e il fondo Usa: Amos Genish al centro della contesa. Resterà alla guida della compagnia chiunque sarà il vincitore il 4 maggio oppure farà un passo indietro? Intanto corrono le voci su una datata conoscenza

Pubblicato il 02 Mag 2018

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La battaglia tra Vivendi ed Elliott si fa (anche) a mezzo stampa. Nel “botta e risposta” oggi Les Echos riporta le dichiarazioni di un portavoce di Elliott che ribadisce la posizione del fondo sul sostegno ad Amos Genish e il quotidiano economico francese lo accredita come una fonte “che conosce il manager da diversi anni”. Un portavoce di Tim precisa però che “Genish ha incontrato i rappresentanti di Elliott per la prima volta due mesi fa, in occasione del road show internazionale per la presentazione del Piano Strategico 2018-2020″. Sempre Les Echos riporta che “Elliott afferma di aver tentato di incontrare i rappresentanti di Vivendi a più riprese ma senza successo”. E i francesi rispondono che “il loro solo obiettivo di vederci era poter affermare in seguito che noi non eravamo d’accordo con loro”. Il faccia a faccia dunque avverrà il 4 maggio in assemblea.

Negli ultimi 10 giorni il fuoco incrociato tra Vivendi e Elliott si è infittito. I due contendenti, in vista dell’appuntamento clou di dopodomani quando gli azionisti voteranno sulle liste di maggioranza concorrenti presentate dalla media company francese (socio con il 23,9%) e dal fondo americano (che ha l’8,8%), in questi giorni hanno affilato le armi e puntellato le loro strategie. Ecco, in sintesi, le principali tappe.

23 aprile: il fondo Elliott interrompe le sollecitazioni di deleghe in vista dell’assemblea di Tim del 24 aprile chiamata, tra l’altro, ad approvare i conti. Poco dopo si conosce il verdetto del tribunale di Milano che accoglie il ricorso di Vivendi e Tim, bloccando l’integrazione dell’ordine del giorno dell’assemblea da parte dei sindaci con le proposte di Elliott (integrazione del cda con i nomi proposti dal fondo). Alla sentenza Elliott replica affermando che il 4 maggio ci sarà un esito ancora piu’ incisivo, rispetto a quello che si sarebbe potuto essere il 24. Nella stessa giornata Amos Genish, secondo quanto riporta Radiocor Plus, va in Mediobanca per un incontro con gli investitori.

24 aprile: nell’assemblea presieduta dal vicepresidente Franco Bernabè, è inizialmente presente il 56,7% del capitale, che salirà al 65,9% con l’arrivo del fondo Elliott. Bernabè afferma, tra l’altro, che c’è stata una polemica con toni eccessivi tra i soci, “un clima sbagliato”. Genish viene nominato amministratore (in precedenza era stato solo cooptato in cda per poi assumere il ruolo di amministratore delegato, quindi necessitava la sua nomina nel board) con un plebiscito. Resterà capo azienda, ovvero direttore generale fino al 4 maggio. Il suo nome è il primo della lista Vivendi. 26 aprile: Vivendi afferma che Elliott è stato “incoerente” sulla nomina di Genish ad amministratore visto che “contesta il piano industriale difeso dal ceo e dal management di Telecom Italia”.

29 aprile: in un’intervista al “Sunday Telegraph”, Amos Genish afferma che “se la lista di Vivendi non ottiene la maggioranza, perché questa è chiaramente l’unica lista che sostiene il nostro piano industriale a lungo termine, credo fermamente che la mia posizione come ceo sarebbe insostenibile”. Subito dopo arriva la nota Tim che bolla come “equivoco” il titolo dell’articolo del “Sunday Telegraph”: Telecom Italia boss “ready to quit over activist. La nota precisando che Genish non ha mai detto di volersi dimettere.

30 aprile: Elliott afferma che non ha un piano alternativo a quello di Genish, smussa la sua posizione sul dividendo (accettando di raggiungere l’investment grade prima di tornare a distribuire la cedola) e dà pieno supporto alla strategia approvata dal management il 7 marzo. Fonti vicine a Vivendi rispondono affermando che l’ipotesi di dimissioni da parte di Genish sarebbe destabilizzante e che la posizione del fondo Elliott resta “incoerente”.

2 maggio: secondo quanto riporta Les Echos, Elliott ritiene che Genish resterà anche in caso di vittoria del fondo. Non manca neanche in questa puntata la replica. Rispetto a un’affermazione riportata dal quotidiano sulla conoscenza che dura da molti anni tra un rappresentante del fondo e Genish, Tim, attraverso le parole di un portavoce chiarisce: “Genish ha incontrato i rappresentanti di Elliott per la prima volta due mesi fa in occasione del road show”.

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