LA MISSIONE

Samantha Cristoforetti, la prima italiana nello spazio

Conto alla rovescia per la missione Futura che porterà l’astronauta sulla Stazione Spaziale Internazionale. Enrico Saggese (Asi): “Italia sempre più protagonista”

Pubblicato il 22 Gen 2014

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Si aprono le porte della Stazione Spaziale Internazionale a una prima astronauta italiana. La Missione Iss 42/43 Futura, la seconda missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana, prenderà il via a fine anno e porterà nello spazio Samantha Cristoforetti, il settimo astronauta tricolore e prima italiana.

La presentanzione della missione è avvenuta oggi presso la Sala Stampa di Palazzo Chigi: è stata presentata dalla vice ministro Maria Cecilia Guerra e dal presidente dell’Asi Enrico Saggese, alla presenza del Generale Pasquale Preziosa, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare e Volker Liebig, direttore Esa dei Programmi di Osservazione della Terra e Capo di Esa/Esrin.

“L’Italia è protagonista dell’avventura dell’uomo nello Spazio – ha dichiarato Saggese – anche attraverso la partecipazione al Corpo astronauti dell’Esa. Samantha Cristoforetti è il quarto astronauta di nazionalità italiana dell’Agenzia Spaziale Europea, dopo il colonnello Roberto Vittori, Paolo Nespoli e Luca Parmitano. Con la missione Futura abbiamo l’occasione di continuare questa affascinante avventura: siamo tra i primi Paesi “spaziali” nel mondo, un settore nel quale abbiamo lavorato con continuità, determinazione e competenza. Queste capacità ci hanno permesso di avere 50 anni di successi, successi che dobbiamo a tutti coloro che in questi decenni si sono fortemente impegnati per il nostro Paese”.

Samantha Cristoforetti è parte del corpo degli astronauti dell’Esa ed è pilota dell’Aeronautica Militare. Selezionata nella nuova classe di astronauti europei del 2009, sarà componente della spedizione Iss 42/43 il cui lancio è previsto per la fine del 2014. L’astronauta, al suo primo lancio nello spazio, raggiungerà con la navicella russa Soyuz la Iss. Una missione resa possibile grazie a un accordo bilaterale che lega l’Agenzia Spaziale Italiana e la Nasa, resterà per circa sei mesi quale membro effettivo dell’equipaggio della Stazione Spaziale, contribuendo allo svolgimento di tutti i compiti di ricerca, sperimentazione e manutenzione operativa dell’enorme laboratorio spaziale.

Nel suo periodo nello spazio l’astronauta si occuperà di gestire il braccio robotico della stazione spaziale e di effettuare alcuni
esperimenti, già stabiliti dall’Asi. L’Agenzia, unica agenzia spaziale nazionale in Europa ad aver accesso diretto alle risorse di utilizzazione della Iss, ha selezionato otto progetti di ricerca scientifica e dimostrazione tecnologica italiani, che verranno svolti dalla nostra astronauta nei suoi sei mesi di permanenza a bordo della Iss: cinque progetti saranno dedicati allo studio di vari aspetti della fisiologia umana in condizioni di assenza di peso, due effettueranno analisi biologiche su campioni cellulari portati in microgravità; verrà infine portato e sperimentato a bordo della Iss un dimostratore per un processo di produzione automatizzato per la realizzazione di oggetti 3D in assenza di gravità (stampa 3D). I progetti sono stati ideati da Università, centri di ricerca, aziende e Pmi italiane, e selezionati dall’Asi con i Bandi nazionali di Volo Umano per la utilizzazione della Iss.

“L’addestramento è a buon punto – ha spiegato Cristoforetti – e farò una prova generale a fine maggio, perchè sarò nell’equipaggio di riserva dei tre astronauti che partiranno a fine maggio e devo essere pronta per ogni eventualità. Le competenze generiche della missione quindi le ho già acquisite: negli ultimi mesi mi concentrerò sul programma degli esperimenti”. Nessun “peso” nemmeno dal fatto di essere la prima donna italiana nello spazio: “Non voglio che passi il messaggio per cui io ho un merito particolare ad esserlo, è stata semplicemente una casualità”, ha concluso.

“La sua è una missione pioneristica per aprire strade ignote e misteriose, ma Samantha Cristoforetti è una pioniera anche sulla strada che dice che anche le donne possono andare nello spazio- ha evidenziato il vice ministro del Lavoro e delle politiche sociali con delega per le pari opportunità, Maria Cecilia Guerra – Cristoforetti prosegue nella costruzione di modelli molto importanti, come lo sono stati Rita Levi Montalcini e Margherita Hack. Lei è un esempio non meno importante, perchè dimostra che non ci sono barriere fisiche per intraprendere questa professione, ma ci si può arrivare basandosi su se stessi e sulle proprie capacità», ha concluso.

Anche per Alessia Mosca, deputata Pd, “Samantha rappresenta un punto d’orgoglio per tutte le donne italiane, oltre che per tutta l’Italia”. “Con la sua partecipazione, tecnologia, internazionalità e innovazione vengono oggi riconosciute al nostro Paese grazie alla sua professionalità indiscussa- ha sottolineato Mosca a margine della presentazione – Anche per questo motivo ho deciso di sostenere con forza un obiettivo ambizioso ma raggiungibile: la candidatura della Iss – International Space Station – al Premio Nobel per la pace. La Iss rappresenta l’unione di 15 paesi e 3 continenti, il cui unico obiettivo è la ricerca ed esplorazione pacifica dell’universo finalizzata all’individuazione di benefici per l’umanità intera. Un avamposto di pace nello spazio, che merita il giusto riconoscimento da parte del mondo”.

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