IL CASO

Samsung, falla di sicurezza nel fingerprint: Galaxy S10 a rischio

Il problema riguarda i sensori a ultrasuoni del nuovo sistema di lettura delle impronte digitali ma solo se sugli smartphone è stata messa una cover in silicone. Chiunque potrebbe sbloccare lo smartphone: la casa coreana invita i clienti a cancellare le impronte memorizzate

Pubblicato il 18 Ott 2019

Samsung-Galaxy-Note10+

Grave falla di sicurezza per i nuovi smartphone Galaxy di Samsung: il sistema di protezione del dispositivo basato sul riconoscimento delle impronte digitali ha un malfunzionamento che potrebbe permettere a chiunque di sbloccare il telefono. I modelli interessati sono quelli della famiglia Galaxy S10 e Galaxy Note 10inclusi i nuovi device 5G – e solo se sono protetti con specifiche cover in silicone. L’azienda coreana ha invitato gli utenti a rimuovere tali fodere protettive per lo schermo e cancellare le impronte digitali memorizzate nel sistema.

La falla nei sensori

Il problema – ha spiegato Samsung – ha riguardato i sensori a ultrasuoni per il rilevamento delle impronte al fine di sbloccare il device. Il sistema è un’alternativa teoricamente super-sicura all’uso del Pin; tuttavia, in alcuni modelli che utilizzano foderine protettive dello schermo in silicone, i sensori interpretano erroneamente gli elementi 3D dell’impronta di qualunque persona come appartenenti al legittimo proprietario e sbloccano lo smartphone. Per evitare problemi Samsung consiglia agli utenti dei Galaxy Note10/10+ e S10/S10+/S10 5G che utilizzano tali cover di rimuoverle, cancellare tutte le impronte memorizzate e registrarle da capo.

In arrivo la fix software

La falla di sicurezza non è dunque capillare ed è strettamente legata all’uso di specifiche cover protettive della schermata frontale; tuttavia l’impatto potenziale è significativo perché le impronte digitali possono essere usate anche per abilitare i pagamenti tramite il sistema Samsung Pay.

L’azienda coreana ha assicurato che pubblicherà la prossima settimana un aggiornamento software che sanerà la falla del sistema di riconoscimento delle impronte. A quel punto gli utenti dei Galaxy interessati potranno registrare nuovamente le impronte; Samsung ha invitato i clienti a prestazione attenzione alla correttezza dello scan dell’impronta, che deve comprendere sia il centro che gli angoli del polpastrello.

Come cancellare le impronte registrate

I modelli Galaxy S10 ed S10+ sono dotati di un innovativo lettore d’impronta digitale a ultrasuoni posizionato nella schermata frontale. Il lettore crea una dettagliata immagine 3D dell’impronta del proprietario grazie all’uso delle onde sonore. Basta pigiare con il dito sul lettore nella parte inferiore centrale dello schermo per sbloccare rapidamente il dispositivo. Per registrare le impronte occorre accedere, nelle Impostazioni, alla funzione “Dati biometrici e sicurezza”. Nella stessa sezione delle Impostazioni, selezionando l’impronta digitale registrata e cliccando sul tasto “Rimuovi” si ottiene la cancellazione delle impronte registrate.

Tutti i guai di Samsung

La falla di sicurezza nei Galaxy S10 è solo l’ennesima cattiva notizia per Samsung. Il produttore di Seul ha già dovuto rinviare l’uscita del nuovo modello foldable, previsto ad aprile 2019 ma disponibile solo da settembre, a causa di imperfezioni nello schermo pieghevole che ne minavano la robustezza e l’integrità.

I nuovi modelli con tecnologie innovative servono a rilanciare le vendite di smartphone di fascia alta, che proteggono la redditività. Samsung è ancora la numero uno di mercato, pur se avanza il marchio cinese Huawei e il report finanziario del secondo trimestre ha mostrato un incremento delle vendite del 7% anno su anno con 76,3 milioni di smartphone distribuiti. Ma i margini continuano a contrarsi perché i clienti di Samsung comprano i modelli di fascia medio-bassa. Malfunzionamenti nei modelli di punta sono temibili passi falsi.

Il terzo trimestre non è andato meglio: a inizio ottobre l’azienda ha annunciato i risultati preliminari segnalando un calo dei margini operativi del 56% a 7,7 trilioni di won coreani (circa 6,4 miliardi di dollari) nel periodo che va da luglio a settembre 2019 (anche se il risultato supera le attese: 6,9 trilioni di dollari secondo gli analisti citati da Bloomberg). Il fatturato è in discesa del 5,3% a 62 trilioni di won.

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