Franco Bernabè sarà riconfermato alla guida di Telecom Italia. A
dirlo la società di analisi Sanford C. Bernstein & Co. "Vista
l'attuale instabilità del contesto politico italiano è certo
possibile, ma improbabile, che l'attuale Ad venga disarcionato
– spiega Robin Bienenstock in una nota riportata oggi da Bloomberg
– Il mantenimento dello status quo sembra l’ipotesi più
probabile". Soprattutto dopo la presentazione dei conti
relativi all'esercizio 2010; conti che non hanno visto brillare
la società nel mercato domestico dove si sono registrati ricavi
Core domestic di 19 miliardi (-7,4 rispetto al 2009) e di Tlc
mobili di 7,6 miliardi (-10,5).
"L'attuale management di Telecom Italia può essere
criticato per la debole gestione del business mobile sul mercato
domestico – continua Bienenstock – Ma Bernabè ha fatto un lavoro
notevole nella riduzione dei costi del lavoro, migliorando al
contempo le relazioni coi sindacati".
A favore dell’attuale Ad gioca anche il dividendo che è stato
migliore del previsto: 5,8 centesimi per azione ordinaria e 6,9 per
azioni di risparmio, con una previsione di crescita del 15%
l’anno nella distribuzione dei prossimi dividendi. Crescita che
porterà il valore di mercato della società a superare i 20
miliardi di euro.
Franco Bernabè è stato nominato nuovamente amministratore
delegato di Telecom Italia a dicembre del 2007, dopo aver ricoperto
lo stesso ruolo tra il 1998 e il 1999. A decidere sul futuro suo, e
dell’ex incumbent, saranno gli azionisti di Telco, la holding che
detiene il 22,4% della società di cui fanno parte Telefonica,
Mediobanca, Assicurazioni Generali e Intesa Sanpaolo.
La scorsa settimana, in occasione della presentazione dei dati
finanziari, Bernabè non si è voluto sbilanciare sul suo destino,
limitandosi a dire che tutto “dipende dagli azionisti”.
Intanto i giochi stanno entrando nel vivo: la lista dei candidati
Telco dovrà essere presentata 25 giorni prima dell’assemblea,
fissata per il 12 aprile.