Lo scorporo delle rete per Telecom “sarebbe una catastrofe”. Lo afferma Naguib Sawiris in una intervista a Reuters a Dubai. “Se Telecom lo fa, perde l’unico elemento di differenziazione che gli è rimasto nel mercato delle tlc in Italia”, spiega il magnate egiziano, che ha presentato al gruppo italiano una proposta di aumento di capitale fino 3 miliardi a sostegno della crescita in Brasile attraverso l’acquisto di Gvt. Sawiris ha inoltre detto di essere disposto a portarsi dietro alcuni suoi soci di Wind per permettere a Telecom Italia di ricominciare a crescere.
Secondo quanto riportato oggi da Repubblica il presidente del gruppo, Franco Bernabè, starebbe quindi valutando in alternativa allo spin-off una separazione più leggera che lascerebbe aperta la possibilità di ingresso di Sawiris nel capitale di Telecom. Il giornale però fa riflettere sul fatto che il magnate nordafricano non sarebbe disposto a pagare prezzi molto diversi dai prezzi di Borsa e d’altro canto Mediobanca, Generali e Telefonica non accetterebbero aumenti di capitale sotto i prezzi di carico a quota 1,5 euro.
“Nel complesso – commenta Equita nel report odierno – il Cda di Telecom è ancora in una fase in cui ha alcune opzioni fra cui scegliere e questo è un elemento moderatamente positivo”. Così il broker che mantiene il giudizio hold sul titolo con il prezzo obiettivo fissato a 0,83 euro.
Bisognerà dunque aspettare fino al 6 dicembre, giorno incui si terrà il Cda di Telecom Italia, per capire cosa accadrà nei prossimo mesi. Solo in quell’occasione, infatti, si potrà deliberare formalmente sul da farsi.E non è detto che si prenda una decisione definitiva nemmeno in quella sede. Fra l’altro sul tavolo di Mediobanca e Intesa SanPaolo è arrivata anche un’altra proposta, quella dell’ipotesi di ingresso in Telco del fondo F2i capitanato da Vito Gamberale disposto a mettere sul piatto fra i 500 e i 700 milioni. Ipotesi smentita dal portavoce di Gamberale. Ma anche in questo caso le verità lasciano il tempo che trovano.
Sul tavolo c’è parecchia carne al fuoco, dunque. E non a caso il 22 novembre si è tenuto un comitato esecutivo per fare il punto in vista dell’imminente cda. Fra le priorità c’è la questione scorporo della rete. Si farà? Con quali modalità? Si darà vita ad una newco insieme con Cdp? Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera auspica che “l’Italia si doti di una rete di alta qualità in poco tempo. E spero che riusciremo a convincere Telecom a fare una combinazione forte con Cdp”. Non è da escludersi una “replica” del modello britannico Open Reach ossia un’evoluzione di Open Access. L’incontro a porte chiuse fra il presidente di Agcom Angelo Marcello Cardani e il presidente esecutivo Franco Bernabè avrebbe avuto all’ordine del giorno proprio la discussione dei “modelli” possibili in vista della regolamentazione dell’accesso alle nuove reti e del rispetto del principio di equivalence on input oltre che di ouput, come richiesto dalla Ue per concedere benefici regolamentari (prezzi fissi per l’unbundling del rame e non orientati al costo per l’accesso alla fibra).