Il Governo finanzierà la banda larga entro la fine dell’anno.
Parola del ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola. In
un’intervista rilasciata a Sky Tg24 Scajola ha detto, a nome del
governo, che “la banda larga è un investimento prioritario da
portare avanti. Berlusconi ne è convinto e io sono convinto”.
“La banda larga è fondamentale – ha aggiunto il ministro –.
E troppe parti del paese sono scoperte”.
Intanto nella giornata di sabato, Palazzo Chigi ha emesso una nota
ufficiale per fare chiarezza sulla questione dei fondi parcheggiati
al Cipe. Anche a seguito delle esternazioni del ministro per la PA
e Innovazione Renato Brunetta, il quale in un’intervista a
Repubblica pubblicata proprio sabato, ha lanciato un ultimatum a
Tremonti: “Deve partire la banda larga. La prima settimana di
dicembre il Cipe darà il via libera perché la banda larga vuol
dire 30mila piccoli cantieri aperti, 60mila artigiani e piccole
imprese in attività., vuol dire traffico e modernizzazione. Se
qualcuno non vorrà (e qui il riferimento al ministro
dell’Economia, ndr.) in Consiglio dei ministri si discuterà
anche ferocemente”.
La nota di Palazzo Chigi però puntualiza che “il dossier banda
larga riguarda una scelta strategica e come tale sarà valutato da
Palazzo Chigi, dopo l'esame tecnico del Cipe”. “Non
c'è mai stata nessuna difficoltà da parte del Ministero
dell'Economia e delle Finanze- continua il testo – ma soltanto
lo studio della formula migliore nel quadro delle priorità imposte
dall'attuale situazione”. E ancora, il documento chiarisce
che la posizione del governo è pienamente in linea con quanto
“messo in rilievo nei giorni scorsi dal Sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio Gianni Letta”.
In attesa di toccare con mano il via libera ai fondi da parte del
Cipe, continua il pressing da parte dell’opposizione. Il leader
dell'Udc Pier Ferdinando Casini intervenendo ad un incontro del
partito, a Bari ha detto che “se non mettiamo risorse
sull'ammodernamento tecnologico saremo fuori da tutto e
aumenterà il divario non solo tra Nord e Sud ma anche tra
l'Italia e il resto del mondo”.
il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, nel corso del suo
intervento conclusivo alla manifestazione di Roma, ha sottolineato
che cancellare gli 800 milioni di euro provocherebbe 50mila posti
di lavoro in meno. “La Germania – ha detto Epifani dal palco di
piazza del Popolo – tra tre-quattro anni cablerà tutta la
Repubblica federale. Loro guardano al futuro noi restiamo
indietro",.