Le minacciose nuvole che ci hanno accompagnato per gran parte del
2009 si stanno lentamente diradando, per lasciare spazio ad un
orizzonte che tende al bello. Come BT negli ultimi mesi abbiamo
visto un rinnovato interesse da parte delle aziende e dei loro Cio
a scandagliare il mercato alla ricerca di soluzioni innovative e
tecnologicamente evolute capaci di garantire una maggiore efficacia
e flessibilità nei processi aziendali. In questo scenario quindi
le aziende hanno sempre più richiesto soluzioni di full
outsourcing o di selective outsourcing, che consentono al cliente
di focalizzarsi sul proprio core business, lasciando invece al
partner di telecomunicazioni come BT la gestione delle reti
aziendali, della loro sicurezza e del loro sviluppo. Parallelamente
è cresciuto l’interesse verso l’utilizzo dei servizi cloud
computing, lo sviluppo di applicazioni basate sulla “nuvola” e
l’implementazione di ambienti cloud.
È facile capire perché ci sia tanto interesse attorno a questa
tecnologia. Far gestire le applicazioni in un data center di un
fornitore piuttosto che sui propri server, desktop e computer
portatili, consente alle aziende sia di ridurre i costi, sia di
migliorare la loro flessibilità.
La possibilità di sostituire investimenti in conto capitale con i
costi di un servizio in modalità “pay per use” è un ulteriore
vantaggio, soprattutto in un momento come questo dove i Cio si
trovano sempre più spesso a fare i conti con tagli di budget, ma
al tempo stesso richieste di performance sempre migliori e
riduzione del time to market. Il nostro 2010 si apre quindi
all’insegna dei servizi di virtualizzazione, che permettono
risparmi, anche nell’ordine del 50%, oltre ad incrementare in
maniera significativa l’efficacia dei processi e riducendo il
time to market. La rapidità di approvvigionamento consente infatti
alle aziende di passare immediatamente alla produzione e di gestire
anche picchi di un nuovo servizio business senza dover attendere
settimane per un adeguato provisioning.
Questo rinnovato ottimismo verso il mercato si trova però a dover
fare i conti con vecchi problemi: primo su tutti l’inadeguatezza
della rete nazionale, che si traduce nella scarsa qualità della
banda e di conseguenza nell’impossibilità di erogare servizi
affidabili alle aziende clienti. A ciò poi si deve aggiungere una
contenuta propensione alla digitalizzazione e alla
informatizzazione da parte di Pmi e PA, oltre all’annosa
questione del digital divide.”