Ipotesi “puramente teoriche che non sono state oggetto di alcuna discussione in seno al Consiglio dell’Autorità”. In una nota ufficiale il commissario Agcom, Antonio Preto chiarisce le affermazioni, fatte in occasione del convegno I-Com, sulla possibilità di “imporre” lo spin off. “Se Telecom non lo propone con iniziativa volontaria forse dovremmo avviare, a mio avviso, – i dovuti approfondimenti per accertare la sussistenza delle condizioni per imporlo come rimedio a garanzia della parità di accesso”, aveva detto Preto.
“Scorporo ed equivalenza degli input – aveva puntualizzato – sono un progetto volontario di Telecom Italia, un progetto unico in Europa e forse unico al mondo in questi termini. La realizzazione della parità di accesso passa attraverso l’equivalenza degli input, che rende ancora più effettiva la concorrenza del mercato, mentre lo scorporo ne aumenta la trasparenza”.
“Aspettiamo che Telecom faccia le sue valutazioni, noi faremo le nostre: siamo ben disponibili a ricevere con grande interesse la documentazione”. Alla domanda se veda dei rallentamenti nel processo di scorporo della rete e quindi se l’obiettivo di realizzarlo entro fine anno sia ormai irraggiungibile, Preto ha risposto: “vediamo, sui tempi è prematuro dare delle risposte. Attendiamo le comunicazioni di Telecom”.
Ma l’ipotesi seppur teorica tiene banco. Secondo il viceministro per le Comunicazioni, Antonio Catricalà “è difficile imporre lo scorporo”. “Il processo naturale è quello volontario – spiega – Ipotizzare una misura così radicale è troppo impervia per essere perseguibile”.
L’Ad di Telecom Italia, Marco Patuano, ha chiarito che la società ” continuerà a portare avanti il progetto di scorporo della rete fissa senza bisogno di imposizioni”. “Non sarà necessario imporcelo, continueremo a volerlo portare avanti volontariamente”, ha detto Patuano. E anche il presidente esecutivo Franco Bernabè sottolinea: “Non ci sono motivi per imporre scorporo rete”.
Secondo la cosa “non è prevista da nessuna indicazione normativa a livello europeo, a livello italiano, credo che servano motivi di gravita’ eccezionale, che non sussistono assolutamente in Italia”.