“Il progetto di scorporo della rete? Mettiamoci la parola fine”. Il numero uno di Telecom Italia, Marco Patuano in un’intervista al Sole 24Ore non usa mezzi termini e spiega come l’azienda si stia muovendo per garantire l’accesso alla propria rete agli Olo e quali progetti sono stati messi in campo per spingere le nuove reti. “Il progetto che è attualmente all’attenzione dell’Agcom non è lo spin-off, ma la disponibilità di Telecom ad adottare il regime regolamentare in assoluto più garantista nei confronti di tutti gli operatori, che è l’equality of input”, spiega Patuano. L’Ad di Telecom aggiunge che “nei contesti internazionali già l’equality of output viene citato come best practice. Rafforzare questo criterio come fase intermedia ci trova d’accordo. Ma devono essere d’accordo anche il regolatore e gli altri operatori”. Secondo Patuano è importante “uscire dalla logica di competition by litigation, che distorce il quadro concorrenziale, ipoteca il futuro, è nocivo per l’intera industria e ci distoglie da quello che dobbiamo fare”.
Riguardo alla ipotizzata liaison con Metroweb Patuano ha detto che 2la logica teorica per un’aggregazione c’è. Ma perché si realizzi occorre che esistano le condizioni economiche, regolatorie e di Antitrust”.
In vista dell’Assemblea del 16 aprile Patuano annuncia che Telecom “è prossima a una public company con una governance sicuramente estremamente moderna”. Bocciato il piano Findim: “La proposta di creare divisioni separate per il fisso e il mobile che non trova riscontri con quello che stanno facendo gli operatori Tlc di tutto il mondo”. “Siamo sempre pronti a metterci in discussione, ma le scelte aziendali si prendono in consiglio e con il management”. Riguardo al futuro “confidiamo che ci sia la possibilità di remunerare il capitale: un’azienda sana lo fa. La svalutazione degli avviamenti non è un tema. Abbiamo appena fatto l’impairment test e non abbiamo elementi di preoccupazione”. Resta caldo il tema Brasile, anche a seguito delle indiscrezioni di stampa delle scorse ore secondo cui Tim Brasil potrebbe essere oggetto di uno spezzatino fra le telco del Paese. “Non ho alcuna informazione”, ha detto Patuano in riferimento alle voci che danno Oi in corsa per un’offerta su Tim Brasil. E relativamente all’ipotesi di matrimonio con Gvt “non abbiamo avviato neanche una minima discussione”, puntualizza Patuano. “In Brasile abbiamo ancora bisogno di lavorare sui temi del passato, perché il grande successo commerciale che abbiamo avuto ha messo a prova la tenuta della rete. Quanto tempo? Tutto il 2014 sarà un anno intenso”.
Last but not least la partnership con Sky per offrire contenuti di pay tv attraverso la rete a banda larga è un chiaro segnale di indirizzamento verso le Ngn: “Investiamo sulle reti e puntiamo sull’offerta convergente fisso-mobile, aggiungendo i contenuti. Usciamo in questo modo dal circolo vizioso che se non c’è domanda non si fa la rete di nuova generazione”.