Una verticalizzazione della struttura di Telecom Italia, con la creazione di una holding che controlla i diversi business trasformati in società operative ad hoc. E’ questa, secondo indiscrezioni dell’agenzia Radiocor, una delle soluzioni forti che il management del gruppo starebbe studiando per la messa a punto del piano industriale 2013-2015.
Una delle nuove società che saranno costituite sarà quella per la rete. Nel caso in cui Telecom andasse avanti nel progetto di scorporo, si pensa di cederne una quota. Di recente lo stesso presidente Franco Bernabè ha confermato colloqui con Cassa Depositi e Prestiti. In ogni caso, Telecom Italia punta a mantenere la partecipazione di controllo nella rete, anche a garanzia del debito. Non è esclusa, spiegano le fonti, la quotazione in Borsa della newco per la rete.
In questo caso a Telecom, per mantenere il controllo, potrebbe bastare anche una quota inferiore al 51%. Con l’operazione sulla rete Telecom Italia intende in parte ripianare i debiti, e in parte investire nelle reti di nuova generazione. Si punta a concludere l’operazione entro dicembre.
Nel caso dell’Information Technology il processo di societarizzazione è già in atto visto che l’informatica presente in azienda è confluita nella controllata al 100% Ssc. Il processo di riorganizzazione di questo settore si concluderà formalmente a novembre con il cambio di nome di Ssc in Telecom Italia Information Technology; alla guida è probabile che resti l’attuale amministratore delegato Gianluca Pancaccini. Anche gli altri business di Telecom, secondo il piano in esame, saranno trasformati in società e posti sotto il controllo della holding. Il modello societario a cui Telecom guarda, spiegano le fonti, permette di raggiungere maggiore efficienza e focalizzare meglio i vari business. La riorganizzazione societaria di Telecom passerà, con ogni probabilità, anche attraverso un confronto con i sindacati.