L’interesse da parte del fondo governativo del Qatar a rilevare una quota del capitale della newco che nascerà dallo scorporo della rete di Telecom Italia “è una notizia destituita da ogni fondamento”. Lo riferisce un portavoce del gruppo italiano di tlc, smentendo l’indiscrezione pubblicata sul Financial Times che riporta di un possibile ingresso del fondo Qataris nella società che nascerà dallo spin-off. Secondo il FT il fondo governativo del Qatar avrebbe allacciato alcuni contatti con Telecom Italia in merito all’acquisto di una partecipazione della società che nascerà dallo scorporo della rete fissa del gruppo italiano: le trattative sarebbero in fase avanzata. Qataris andrebbe ad affiancare Cassa Depositi e Prestiti che, secondo le recenti voci, acquisterebbe una quota del 30% della nuova entità con un investimento iniziale di circa 2 miliardi di euro.
Telecom Italia ha aperto in rialzo dell’1,31% a 0,541 euro, per poi rallentare a 0,66 (0,5365 euro) e chiudere +1,03%. Un gestore contattato da MF-Dowjones ha spiegato che “il titolo si trova a livelli di prezzo minimali e il movimento di oggi potrebbe essere visto in un’ottica di rimbalzo; ci sono poi le indiscrezioni di stampa sull’interesse del fondo del Qatar che, anche se smentite, continuano a sostenere il titolo”.
Nuove indiscrezioni anche su 3 Italia, altro tema caldo di Telecom Italia. I cinesi di Hutchison Whampoa, secondo quanto riportato nel weekend da Il Sole 24 Ore, avrebbero avviato i primi contatti con il gruppo Wind, posseduto da VimpelCom in vista del board del 4 luglio che, a quanto risulta al quotidiano di Confindustria, dovrebbe prendere atto dello stallo delle trattative tra Telecom e 3 Italia.
Secondo fonti interpellati da Reuters e vicina al dossier Telecom-3 Italia, le trattative tra Hutchison Whampoa e Telecom Italia sono in stand-by, anche in vista di sviluppi sullo scorporo della rete, con il prossimo consiglio Telecom che potrebbe prendere ancora tempo sulla vicenda. “Mi sembra che la trattativa sia dormiente – dice una fonte vicina alla vicenda – Non si può dire che sia chiusa, anche perchè la situazione resta molto fluida. Quello che è chiuso oggi si può riaprire domani”.
“E’ possibile che il consiglio del 4 decida di rimandare, in attesa di avere le idee più chiare sullo scorporo della rete – dice una seconda fonte – Ma è difficile fare previsioni, considerate le diverse posizioni dei soci”. In merito a indiscrezioni di stampa degli ultimi giorni su colloqui per una fusione tra Wind e 3 Italia, che escluderebbe Telecom, una seconda fonte dice, che i colloqui tra i tre gruppi “sono in corso da anni, ma non si vede un’intesa a breve”. Anche se Hutchison, sulla questione Telecom Italia, “sta perdendo la pazienza”.
Per Intermonte lo stallo tra Telecom e H3G è noto e un’aggregazione tra Wind e 3 Italia porterebbe benefici maggiori in tema di consolidamento del mercato rispetto alla ipotesi Tim-3, aggregando i due operatori minori sul mercato; vi sarebbero inoltre minori ostacoli regolatori e politici.
Secondo gli analisti di Kepler Cheuvreux per Telecom la telefonia mobile è il problema operativo principale per il gruppo e una combinazione tra Wind e 3 Italia sarebbe lo scenario più favorevole per Telecom. Gli esperti citano le indiscrezioni di stampa secondo cui Wind e 3 Italia avrebbero iniziato ad avere contatti per una possibile aggregazione. Secondo gli analisti il deal avrebbe una “forte ratio”, anche se “il fatto che entrambe le società non siano quotate comporterebbe una maggiore difficoltà nello stabilire il prezzo di negoziazione”. Inoltre, gli esperti riportano che la trattativa tra Telecom e H3G per un’unione Tim-3 Italia sembra aver raggiunto un punto di stallo sulla valutazione. Secondo gli analisti il mercato prima o poi dovra’ essere consolidato. La casa d’affari sottolinea poi che Telecom è in trattative con la Cdp per la cessione di una quota della societa’ che nascera’ dallo scorporo della rete e questo potrebbe aiutare a creare una governance più bilanciata. “Crediamo che la separazione della rete approvata dal Cda di Telecom il 30 maggio sblocchera’ valore, considerando l’upside normativo (una piu’ alta redditività dagli investimenti in infrastrutture, regolamentazione retail) e una diminuzione del rischio in bilancio potrebbe aumentare i benefici rispetto al possedere una struttura di rete come quella attuale. Con il titolo scambiato ad un multiplo Ev/Ebitda 2013 pari a 4 volte, crediamo che il rapporto rischio/rendimento sia interessante”.