La sicurezza e le policy aziendali minate dalla diffusione di dispositivi mobili e dal fenomeno “bring-your-own-device” stanno rapidamente eludendo la sicurezza e le policy aziendali in Italia. È quanto emerge dall’ultima ricerca Ponemon, che ha censito 304 professionisti IT.
Il 75% degli intervistati ha dichiarato che i dipendenti aggirano o disattivano le funzionalità di sicurezza, come le password e il blocco tasti, sui dispositivi aziendali e personali mentre, solo nell’ultimo anno, il 58% delle aziende ha subito una perdita di dati causata dall’uso non protetto dei dispositivi dei dipendenti, tra cui notebook, smartphone, device Usb e tablet.
Nonostante i rischi connessi all’uso, il 92% è d’accordo che l’uso dei dispositivi mobili sul posto di lavoro è importante per raggiungere gli obiettivi di business. L’88% ritiene che questi strumenti possano mettere in pericolo le aziende. Solo il 17% adotta i controlli di sicurezza necessari per affrontare i rischi e il 34% utilizza policy rinforzate.
Dall ricerca emerge inoltre come i dispositivi non protetti provocano un aumento delle infezioni malware. Il 45% degli intervistati ha dichiarato che negli ultimi 12 mesi, le proprie aziende hanno riscontrato un incremento delle infezioni malware a causa dei dispositivi mobile non sicuri, utilizzati sul posto di lavoro.
Il 62% degli intervistati è preoccupato per i dipendenti che scattano foto o girano video in ufficio, probabilmente a causa della paura di furto o esposizione di informazioni sensibili.
“Per i nostri report abbiamo intervistato migliaia di professionisti IT a livello globale e concordano sul fatto che i dispositivi mobili sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi di business- sottolinea Larry Ponemon, Chairman and Founder, Ponemon Institute -Tuttavia i dispositivi mobili mettono in pericolo le aziende – rischi dai quali le società non sono protette con i controlli di sicurezza necessari e l’applicazione di policy rafforzate. Un altro problema importante, è che i dipendenti disabilitano i controlli di sicurezza”.