Security, nuovo stop Usa all’ingresso di Huawei

Dopo l’esclusione del vendor cinese dall’appalto per l’ammodernamento reti, Washington apre un dossier sull’acquisizione dell’americana 3Leaf. Il tutto mentre la cinese apre un’azione legale nei confronti di Motorola

Pubblicato il 28 Gen 2011

Il governo americano torna a preoccuparsi delle manovre di Huawei
per conquistare quote sul mercato Usa. Washington ha messo
formalmente sotto revisione l’acquisizione dell’azienda
americana 3Leaf Systems da parte del colosso cinese delle
attrezzature telecom, come riferisce il Wall Street Journal,
perché Huawei non ha immediatamente informato le autorità
competenti dell’accordo raggiunto.

A indagare sull'operazione è il Cfius, il Committee on foreign
investment in the U.S. (Comitato sugli investimenti esteri negli
Stati Uniti, lo stesso che ha bocciato la proposta di Huawei di
acquisire 3Com nel 2008): se verranno riscontrate irregolarità, il
comitato darà parere negativo all’acquisizione, di fatto
annullandola. L’accordo per comprare 3Leaf, che realizza
tecnologie per server, è stato completato da Huawei a maggio 2010
e vale 2 milioni di dollari; la decisione del Cfius è attesa per
metà febbraio.

L’indagine da parte del governo Usa su una transazione di così
piccola entità mette in luce, secondo il Wsj, le preoccupazioni
sulla sicurezza nazionale che circondano sempre le operazioni di
Huawei sul suolo americano. Il gruppo cinese, terzo maggior
venditore al mondo di attrezzature di telecomunicazione, spinge con
forza per espandersi sul mercato statunitense, ma i timori in tema
di sicurezza di Washington hanno fortemente limitato la sua
capacità di ottenere dei contratti.

Gli executive di Huawei si sono giustificati dicendo che non
pensavano che l’accordo con 3Leaf richiedesse la revisione del
Cfius, in quanto prevede l’acquisizione di personale e proprietà
ma non dell’intera compagnia. Ma i funzionari del Pentagono che
sono venuti a sapere dell’acquisizione dopo il suo completamento
non sono d’accordo e hanno deciso di imporre a Huawei di fare
richiesta di approvazione retroattiva dell’accordo. Huawei
ovviamente spera in un verdetto positivo del Cfius, anche perché,
sostengono i cinesi, potrebbe aprire le porte a nuove acquisizioni
negli Stati Uniti.

Intanto nei giorni scorsi Huawei si è rivolta alla Corte
dell'Illinois per aprire un'azione legale nei confronti di
Motorola, accusata di passare informazioni riservate sulla
proprietà intellettuale dei prodotti cinesi, alla concorrente Nsn,
che fra l'altro attende la decisione dell'Antitrust cinese
per rilevare l'asset network dalla stessa Motorola.

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