La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sulla direttiva 2010/13/UE sui servizi media audiovisivi, che regola i servizi Tv nell’Ue, per valutare possibili modifiche.
“La Commissione sottopone a consultazione la direttiva 2010/13/UE sui servizi di media audiovisivi innanzitutto per verificare quali parti della direttiva siano attualmente idonee a rientrare nell’ambito del programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione (REFIT), e, in secondo luogo, per raccogliere prove e opinioni sulla futura politica dei servizi di media sotto forma di una valutazione d’impatto”, si legge sul sito dell’esecutivo Ue.
I destinatari della consultazione sono autorità nazionali di regolamentazione, emittenti, produttori, fornitori di contenuti, prestatori di servizi di telecomunicazioni, organizzazioni della società civile, università e cittadini. La consultazione durerà fino al 30 settembre 2015. Poi, come parte della strategia della Commissione per il Mercato unico digitale, la direttiva sui media audiovisivi (Audiovisual Media Services Directive o AVMSD) sarà sottoposta a revisione nel 2016 per valutare se continua ad essere adeguata o se necessita di modifiche per tenere conto dei nuovi servizi online che vengono offerti su scala transnazionale.
La principale domanda posta dalla consultazione è infatti se i player del settore pensano che l’attuale direttiva funzioni bene o debba essere migliorata, insieme a quali ruoli e responsibilità hanno gli attori del mercato (emittenti, fornitori di servizi on-demand, servizi Internet, operatori telecom, ecc.), come proteggere gli spettatori, in particolare i bambini, come promuovere le opere europee e come accedere alle informazioni e regolare la pubblicità nel mercato audiovisivo online. La Commissione ha sottolineato che cerca commenti anche dagli utenti, non solo dai player del mercato.
“Sulla base delle risposte, la Commissione completerà la valutazione dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione (REFIT) della direttiva sui servizi di media audiovisivi e alimenterà il processo della valutazione d’impatto con le opzioni strategiche percorribili per il futuro della direttiva”, spiega la Commissione Ue.
Tra i temi che l’esecutivo europeo sta valutando è l’estensione della direttiva a nuovi ambiti. Attualmente la direttiva si applica a emittenti Tv e servizi on-demand come Netflix, ma non ai servizi Internet che ospitano contenuti user-generated, come YouTube o Vimeo. Inoltre i broadcaster sono soggetti a regole più severe in alcuni ambiti, come facilitare l’accesso per le persone disabili, non mostrare contenuti inadatti al pubblico dei bambini o promuovere le opere culturali europee: la Commissione cercherà di capire se questi elementi vadano estesi ai servizi on-demand.
Infine, la direttiva AVMSD prevede che le aziende dei media seguano le regole solo del Paese in cui hanno sede legale, anche se forniscono servizi in tutta l’Ue, ma con la diffusione delle offerte cross-border la Commmissione potrebbe modificare anche questo punto.