STRATEGIE

Ses punta sui Paesi emergenti, Kayser: “La crescita passa da lì”

Il chief commercial officer dell’operatore satellitare lussemburghese annuncia le strategie per il prossimo futuro. Nei Paesi maturi sarà l’Ultra Hd a trainare il mercato della Tv dallo spazio. In forte crescita l’Internet sugli aerei

Pubblicato il 13 Set 2013

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La Cina punta all’Africa. E per farlo usa anche i satelliti Ses. L’operatore lussemburghese ha annunciato oggi un contratto decennale di affitto dei trasponder di SES-5 a StartTimes Communication Network Technology, il maggior system integrator, provider tecnologico e operatore di rete cinese.

StarTimes, che già ora è l’operatore di tv digitale terrestre a maggior crescita in Africa con oltre 2,6 milioni di abbonati serviti, allargherà così la propria capacità di offerta, in particolare nelle zone meno densamente abitate dell’Africa sud-sahariana. Con l’occasione, Ses ha anche ceduto a StartTimes una partecipazione del 20% nell’operatore di pay-tv sudafricano Top TV.

“Quello africano è un mercato fortemente dinamico – osserva Ferdinand Kayser, chief commercial officer di Ses – Ciò è dovuto alla crescita della popolazione ma anche ad un aumento del reddito pro capite. Ci aspettiamo che in un decennio la televisione digitale terrestre africana crescerà di oltre 100 milioni di case connesse. Ma la richiesta di servizi satellitari avrà una forte spinta anche dalla necessità di connessioni broadband nelle aree rurali e dall’esigenza di usare il satellite per le connessioni della telefonia mobile”.

L’Africa è comunque solo un esempio della forte richiesta di connessioni satellitari che sta venendo dai mercati emergenti. “Oltre all’Africa, in questo momento l’America Latina e l’Asia Pacifico sono le aree su cui puntiamo maggiormente per lo sviluppo delle nostre attività”, dice Kayser che ha approfittato della coincidenza dell’IBC, la rassegna del broadcasting e dei media digitali che si è aperta oggi ad Amsterdam, per fare il punto della presenza di Ses nel mondo.

“Grazie alla nostra flotta di 53 satelliti che diventeranno 56 alla fine dell’anno, siamo in grado di coprire il 99% della popolazione mondiale”, ha spiegato. Ses è numero uno per quanto riguarda la ricezione diretta dei canali satellitari con oltre 276 milioni di case connesse (17 milioni in più dello scorso anno), 5.800 canali trasportati (di cui 1.600 in HD).

La parte del leone la fanno comunque sempre l’Europa con 143 milioni di case servite (in leggerissimo calo dall’anno precedente) e il Nord America (73 milioni) Sono però i Paesi emergenti, come si diceva, a segnare il passo più svelto: America latina (in particolare il Brasile), Africa, India e Asia-Pacifico sono passati complessivamente da 45 milioni a 59 milioni di case servite in appena un anno.

Quanto ai mercati più maturi, Ses continua la sua spinta verso l’Est Europa, in particolare Romania e Georgia. Ma sarà sulla frontiera delle nuove tecnologie che si giocherà il futuro nei Paesi più ricchi come il Nord America e l’Europa occidentale. Nuove tecnologie, in campo televisivo significa in particolare, oltre all’alta definizione che ormai sta facendosi decisamente strada sul mercato, l’ultra-HD e le trasmissioni in 4k (3840×2160 pixel) destinate a rivoluzionare (ancora una volta) il modo come si vedrà la tv.

Anche perché l’arrivo di nuovi standard di compressione come l’HEVC (high efficiency video coding) promettono prestazioni formidabili in termini di risparmio di banda e dunque di costi di trasmissione oltre che di spettro.

“Ma non c’è solo la tv nel futuro del satellite – spiega Kayser – Ad esempio, sta crescendo decisamente oltre che luso del satellite per i servizi Internet, la domanda di servizi in mobilità: dai terminali marittimi a quelli per le connessioni degli aerei commerciali, cresciute in un anno del 60%. Oggi abbiamo 2.700 aerei serviti: sarebbero molti di più se non ci fosse il problema dei tempi di adeguamento tecnologico degli aereomobili”.

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