Altice non intende in alcun modo procedere con un rilancio per Sfr per rispondere alla nuova offensiva di Bouygues. La holding lussemburghese, secondo indiscrezioni provenienti dalla Francia, non vede infatti ragioni per modificare l’offerta presentata a Vivendi per l’acquisto dell’operatore di telefonia mobile Sfr dopo l’ultimo rilancio a sorpresa di Bouygues.
Vivendi però starebbe spingendo affinché Altice migliori l’offerta per ridurre il divario con quella di Bouygues salita a 13,15 miliardi. Non è un segreto infatti che la media company francese preferisca un’intesa con Altice che creerebbe meno problemi antistrust.
Altice, controllante dell’operatore via cavo Numericable, è in pole position per acquistare Sfr dopo la decisione di Vivendi di avviare trattative in esclusiva lasciando da parte la proposta di Bouygues nonostante il sostegno di alcuni esponenti del governo verso quest’ultima offerta.
La decisione di Vivendi è stata considerata una sconfitta difficile da digerire per Bouygues, intenzionata ad acquisire Sfr per aumentare le proprie dimensioni nel comparto della telefonia e risolvere le difficoltà della sua controllata Bouygues Telecom, l’operatore messo maggiormente alle strette dalla guerra dei prezzi scatenata da Iliad negli ultimi due anni circa.
Le trattative in esclusiva tra Vivendi e Altice avranno una durata di tre settimane e alla fine il consiglio di sorveglianza della ex ex Compagnie Generale des Eaux “deciderà se cancellare o meno le atre opzioni sul tavolo”.
“L’offerta di Altice è stata scelta tenendo conto di tutti i criteri del consiglio di Vivendi. Questi criteri non sono cambiati”, ha spiegato la fonte, aggiungendo che la società controllata dal miliardario Patrick Drahi sta spingendo per siglare un accordo prima del 4 aprile, data di scadenza del periodo di esclusiva accordato da Vivendi.
Nel mentre Bouygues ha però rilanciato la propria offerta presentando giovedì scorso una nuova proposta che potrebbe spingere Vivendi a rinviare la propria decisione. “Sembra improbabile che Vivendi firmi un accordo definitivo con Altice prima del 4 aprile. Non è davvero possibile immaginare che nel rispetto degli azionisti, il consiglio non dia almeno un’occhiata alla nuova offerta”, ha affermato una delle fonti.
La nuova offerta presentata da Bouygues, che ha aumentato la componente in contanti da 11,3 miliardi a 13,15 miliardi, ma ridotto la partecipazione garantita a Vivendi nella nuova entità frutto della fusione tra Sfr e Bouygues Telecom dal 43% al 21,5%, rimane valida fino all’8 aprile, ha precisato un portavoce. In tal caso Vivendi avrebbe quattro giorni in piú per decidere dopo la scadenza delle trattative esclusive con Altice. Entrambe le offerte hanno comunque i loro pro e contro. Bouygues offre piú contanti e può contare sul sostegno del governo, mentre la proposta di Altice garantisce minori ostacoli antitrust.
Secondo alcuni esperti legali, Vivendi deve negoziare con Altice in “buona fede” fino alla scadenza del periodo di esclisiva. “Firmare un accordo esclusivo è un impegno forte. Vivendi non può proprio uscire in alcun modo”, ha affermato David Boitout, associato dello studio legale Gide Loyrette Nouel specializzato in M&A. Se Vivendi avvia trattative con Bouygues prima del 4 aprile e firma un accordo con il conglomerato, Altice potrebbe potenzialmente chiedere un risarcimento danni, ha proseguito Boitout.
La scorsa settimana Vivendi ha preso atto della nuova offerta di Bouygues ma ha messo in chiaro che le trattative in esclusiva sono state avviate con Altice. Tuttavia il rilancio del conglemerato potrebbe ancora complicare le negoziazioni. “Altice potrebbe trovarsi sotto pressione per cedere ad alcune condizioni”, ha fatto presente Boitout.