Nell’ultimo giorno di trattative esclusive tra Vivendi e la holding Altice per la cessione dell’operatore telefonico Sfr, la seconda concorrente interessata all’acquisto, Bouygues, ritocca per la terza volta al rialzo la sua offerta, nella speranza di ribaltare la partita a suo favore.
La nuova proposta prevede un aumento della parte cash a 15 miliardi di euro, 1,85 miliardi in più rispetto alla precedente, e una quota del 10% della nuova società che si formerà dalla fusione di Bouygues Telecom ed Sfr, “che ha un valore di un miliardo di euro ante-sinergie e di due miliardi post-sinergie”, secondo il gruppo Bouygues. L’offerta precedente metteva sul piatto 13,15 miliardi in contanti e una partecipazione del 21,5% per Vivendi nella nuova telco.
Bouygues ha anche fatto sapere di aver messo insieme un gruppo di nuovi investitori a sostegno della sua nuova offerta, tra cui l’assicuratore francese Axa, l’Ontario Teachers’ Pension Plan e il fondo di Singapore Gic.
La corsa all’acquisto di Sfr è una delle più accese battaglie della storia industriale francese degli ultimi anni, che non ha lasciato intoccato nemmeno i terreni della politica, visto che diversi esponenti della maggioranza socialista, incluso il neo-ministro dell’Economia Arnaud Montebourg, hanno espresso il loro sostegno all’offerta di Bouygues e al consolidamento sul mercato telecom francese. Il matrimonio con la lussemburghese Altice, pur se pone minori problemi sul piano antitrust, è considerato più rischioso dal punto di vista industriale e occupazionale.
Vivendi ha però scelto le trattative esclusive per tre settimane proprio con la holding lussemburghese, proprietaria dell’operatore di Internet e tv via cavo Numericable; oggi il consiglio di sorveglianza del gruppo francese dovrà indicare l’esito del negoziato e, nell’attesa, Bouygues ha pensato bene di rilanciare, “convinta della forza industriale del progetto di fusione tra Bouygues Telecom e Sfr e della creazione di valore che ne deriverà per gli azionisti”, come si legge in una nota. L’offerta nel suo insieme, secondo Bouygues, dà a Sfr un valore che arriva fino a 16,5 miliardi di euro, esclusi i potenziali risparmi e le entrate aggiuntive, e includendo la cosiddetta clausola di earn-out.
Secondo fonti vicine alle trattative sentite da Bloomberg, ogni possibilità resta aperta: Vivendi potrebbe scegliere se raggiungere un accordo definitivo con Altice, estendere il periodo di trattative esclusive con la holding di Patrick Drahi, oppure avviare un negoziato con Bouygues o addirittura riaprire il processo di gara.