Dopo che venerdì il gruppo Vivendi ha annunciato di essere entrato ”in trattative esclusive” con Altice per la cessione del suo operatore telecom Sfr non si placano le reazioni contrarie del governo francese, preoccupato dalla possibilità che una holding estera prenda il controllo di un’azienda delle telecomunicazioni che dominerebbe il mercato francese insieme ad Orange. Altice ha sede in Lussemburgo ed è quotata ad Amsterdam mentre il suo patron, il miliardario Patrick Drahi, attualmente ha la residenza fiscale in Svizzera. La controllata Numericable invece è quotata a Parigi.
Se Numericable si fonderà con Sfr “sarebbe logico che Drahi procedesse ad un rimpatrio della sua residenza fiscale e gestisse i suoi affari da Parigi”, ha affermato in un’intervista al Journal du Dimanche il ministro all’Economia digitale, Fleur Pellerin.
Il ministro dell’Industria francese Arnaud Montebourg, da parte sua, continua a sostenere la fusione tra Sfr e Bouygues Telecom nonostante Vivendi stia negoziando al momento solo con Altice. “La lotta continua”, ha affermato Montebourg intervistato dal quotidiano transalpino Les Echos, auspicando che, durante le tre settimane di trattativa in esclusiva tra Vivendi e la holding di Drahi, emergano gli ostacoli in termini di concorrenza e i problemi di eccessivo indebitamento generati dalla fusione tra il gruppo lussemburghese e il secondo maggior operatore di telefonia mobile francese.
“Finché l’accordo definitivo non viene raggiunto, non tutto è perduto”, ha dichiarato Montebourg, tra i maggiori sostenitori, all’interno della compagine governativa, dell’offerta di Bouygues.
A poche ore dall’annuncio di Vivendi sull’avvio di trattative esclusive con Altice, lo stesso ministro dell’Industria francesse aveva subito messo in chiaro i problemi creati dalla proposta di Drahi e sottolineato la preferenza del governo verso un consolidamento interno al mercato della telefonia mobile che riduca il numero degli operatori da quattro a tre.
Drahi ha cercato di rispondere oggi ai dubbi sollevati dal ministro dell’Industria francese Montebourg sottolineando alcuni aspetti industriali del progetto di fusione tra Numericable e Sfr, in particolare le sinergie di oltre 1 miliardo di euro l’anno generate dall’integrazione tra le due società. Le sinergie saranno realizzate grazie al trasferimento dei clienti di rete fissa di Sfr sulla rete a fibra ottica di Numericable e alle iniziative di convergenza tra servizi di telefonia fissa e mobile; ulteriori sinergie di costo saranno raggiunte tramite l’integrazione delle funzioni di vendita e il maggior focus delle campagne di marketing su un unico marchio. Drahi ha confermato inoltre che non ci saranno tagli di posti di lavoro perché i punti vendita di Numericable non chiuderanno ma saranno ridenominati con il brand Sfr.
“Voglio investire circa 3 miliardi di euro in Francia. Ritengo che sia già un buon trasferimento”, ha dichiarato ancora Drahi replicando alle obiezioni della Pellerin. “Ma io non voglio spostare la mia famiglia dalla Svizzera”. Drahi ha comunque ribadito l’intenzione di passare il tempo necessario in Francia per controllare gli sviluppi del nuovo gruppo nella veste di presidente del consiglio di amministrazione.
Ha espresso delusione invece Bouygues per la decisione di Vivendi in merito all’acquisizione di Sfr: il gruppo francese ha ricordato di avere presentato – oltre a un’offerta che era arrivata a 11,3 miliardi di euro – un “ambizioso” piano industriale per la creazione del principale operatore mobile sul mercato francese. Altice ha offerto invece a Vivendi 11,75 miliardi di euro.
Al termine delle tre settimane di trattative esclusive, il Consiglio di sorveglianza di Vivendi si riunirà nuovamente per valutare la situazione e decidere se procedere con la fusione tra Numericable e Sfr o esaminare altre opzioni.