Sfr, operatore mobile del gruppo Vivendi, annuncia il taglio di 856 posti di lavoro, frutto del licenziamento di 1.123 persone e dell’assunzione di 267. La ristrutturazione è destinata a mantenere alti i livelli d’investimento nelle reti di nuova generazione Lte. I tagli, che riguardano il 9% del personale, rientrano in un piano di ristrutturazione annunciato a luglio, allo scopo di mantenere alta la competitività, che tagliare i costi di circa un miliardo di euro quest’anno e il prossimo.
La dieta imposta a Sfr è dovuta ad una forte guerra di prezzi in atto in Francia e potrebbe essere il preludio ad un’ondata di consolidamenti nel paese. Secondo il Financial Times, gli operatori francesi stanno discutendo potenziali accordi per la condivisione di reti e antenne, per tagliare i costi di realizzazione dell’Lte. Decisioni e alleanze che tuttavia dovranno ottenere l’ok delle autorità di controllo.
Il mercato francese è stato sparigliato a gennaio dall’ingresso in campo di Free Mobile, l’operatore low cost che fa capo a iliad. Oltre a Sfr, anche gli altri due maggiori player francesi (Bouygues Telecom, e Orange di France Telecom) sono stati costretti a tagliare i prezzi per restare sul mercato. Bouygues ha inoltre annunciato 550 esuberi a luglio, mentre Orange ha bloccato le assunzioni.
Nel frattempo, Vivendi sta pensando ad un riposizinamento del business. La conglomerata potrebbe concentrarsi sulle attività media e tv, tramite Canal Plus e Universal Music, tentando di vendere Sfr. Ma per ora non ci sono potenziali acquirenti in vista.