Si infiamma la battaglia sul business delle map

La cartografia su mobile sta diventando una commodity, ma si punta a nuove revenue grazie alla pubblicità geolocalizzata

Pubblicato il 21 Set 2010

Il business delle maps su mobile stimola la creatività dei giganti
degli smartphone e infiamma la competizione tra big. La scorsa
settimana a Londra Htc ha presentato due apparecchi dotati di un
nuovo servizio di navigazione in cui le mappe sono precaricate: la
navigazione avviene tramite il Gps dello smartphone, senza bisogno
di attendere che la pagina si carichi e senza pagare il traffico
3G, come ha spiegato il direttore del marketing di Htc, John Wang.
Il servizio è reso possibile dalla collaborazione tra il
costruttore taiwanese e la società americana della navigazione,
Route 66.

In questo modo, la maggior parte delle maps sono gratis, qualcuna
è a pagamento, ma la speranza di Htc non è solo quella di
generare revenue, bensì di differenziarsi dalle concorrenti, come
nota su Les Echos Julien Theyes, analista di Screen Digest:
“Nella corsa tra fabbricanti di smartphone, altre aziende
probabilmente finiranno col seguire l’esempio di Htc”.

“Il mercato è nuovo, ma potrebbe svilupparsi enormemente anche
in connessione con i network sociali”, secondo Marc Guerin,
direttore commerciale Europa di Navteq, fornitore di mappe
acquistato per 5 miliardi di euro da Nokia. “Trovate un amico
nelle vicinanze grazie a Facebook e il telefono vi porta da lui,
indicandovi quale autobus prendere. Nel percorso passerete davanti
a un ristorante di cui vi sarà spedita la pubblicità”, spiega
Guerin.

E’ l’arrivo dell’iPhone che ha fatto esplodere questo
potenziale, aggiunge Aurore Tenenbaum, di ALK Technologies,
società americana che vende soluzioni per la navigazione. “Da
due anni il mercato è decollato: le nostre applicazioni per
iPhone, Android e WindowsMobile vanno benissimo”.

Anche l’arrivo delle reti 3G ha permesso alle applicazioni mobili
di decollare, ma non va trascurato il ruolo svolto dai nuovi
modelli di business. “Stiamo passando da una logica di servizi a
una di facilitazione”, spiega Thomas Husson, analista di
Forrester Research. “Quello che era ieri un servizio a pagamento
diventa oggi uno standard, e gratis. L’obiettivo a questo punto
è fornire servizi localizzati a valore aggiunto”. Il passaggio
è avvenuto con il deciso ingresso di Google nel settore, che a
inizio anno ha messo a disposizione del pubblico una soluzione di
navigazione completa, per orientarsi a piedi e in macchina. Nokia
non ha perso tempo e ha a sua volta offerto gratuitamente i servizi
di navigazione sui suoi smartphone.

Alla strategia aggressiva di Google, Nokia ha risposto con mappe
che si precaricano e che pesano dieci volte meno di quelle della
concorrente, nota Les Echos. Ma la battaglia si preannuncia serrata
e di esito incerto, conclude il quotidiano francese, perché ormai
la cartografia si è trasformata in commodity.

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