Deutsche Telekom potrebbe vendere le sue torri entro la metà del 2022. Lo anticipa la testata tedesca Handelsblatt, scrivendo che la telco nazionale ha intenzione di avviare il processo di vendita dell’infrastruttura passiva entro marzo dell’anno prossimo. DT sarebbe aperta alla cessione sia di una quota di minoranza sia di una quota di maggioranza. La divisione delle torri ha una valutazione stimata che arriva a 20 miliardi di euro.
Il ceo Höttges vuole un “partner dell’industria”
Handelsblatt basa le sue indiscrezioni su fonti anonime, ma già lo scorso mese il ceo di DT, Timotheus Höttges, si era espresso in favore della cessione degli asset passivi e aveva indicato di preferire un “partner dell’industria” in quanto capace di capitalizzare tutto il valore di queste infrastrutture. Höttges si era detto non favorevole a un’Ipo o alla cessione di una quota di minoranza (opzione scelta invece da Vodafone con Vantage Towers). Il ceo ha anche detto che, pur in seguito a una eventuale cessione delle torri, vuole che DT mantenga una forma di controllo sulle decisioni della nuova proprietà.
La vendita delle torri è un cambio di direzione netto nella strategia di DT, ma un cambio che è evidentemente gradito al Cda, che ha riconfermato Höttges fino al 2026. “L’azienda dovrebbe avvalersi in misura crescente di partner esterni ed è anche pronta a cedere il controllo dell’infrastruttura”, scrive Handelsblatt.
Scalata a T-Mobile Us
Le torri di DT in Germania e in Austria sono attualmente gestite da una unit separata, Deutsche Funkturm, che ha circa 33.000 torri in Germania e 7.000 in Austria. DT possiede altre torri in Europa che non sono gestite dalla tower company.
La principale spinta alla cessione dell’infrastruttura passiva è la necessità di ridurre il debito (130 miliardi di euro) ma anche il desiderio di accrescere la partecipazione in T-Mobile Us portandola a una quota maggioritaria. A settembre DT ha comprato le quote di Softbank nella telco americana, salendo al 48,4% della proprietà, ma l’obiettivo di Hottges è superare il 50%.
I potenziali compratori potrebbero essere American Tower, Cellnex Telecom e Vantage Towers. Cellnex apparentemente è in pole position perché ha già una joint venture con DT nel settore delle torri nei Paesi Bassi.
Il 5G spinge il business delle torri
La vendita delle torri rientra nella strategia di molte aziende delle Tlc, desiderose di estrarre valore dall’infrastruttura e ridurre il più possibile l’indebitamento. È il caso anche di Vodafone, che ha proceduto con la quotazione della tower company Vantage Towers a marzo scorso.
Anche l’implementazione delle reti 5G sta sostenendo il business: la quinta generazione traina la domanda di maggiore capacità delle torri e alimenta la tendenza al consolidamento e alla ristrutturazione.
Tante le operazioni di M&A già effettuate: a gennaio 2021 il colosso spagnolo delle telecomunicazioni Telefónica ha venduto le torri della sua sussidiaria Telxius Telecom ad American Tower; a dicembre 2020 Ei Towers ha ceduto l’infrastruttura della controllata TowerTel a Phoenix Tower International.